TORINO – Dopo tre eliminazioni di fila all’Allianz Stadium, la Juve spera che questa sia la volta buona per vivere una notte europea da ricordare. Ajax, Olympique Lione e Porto, gli ultimi avversari che hanno interrotto bruscamente il percorso in coppa dei bianconeri, ricordano per certi versi il Villarreal, che si presenterà a Torino con poco da perdere e tanto da guadagnare nella sfida di ritorno degli ottavi. La Vecchia Signora però, dopo anni difficili, vuole rientrare nell’élite della Champions League e per farlo si è affidata alla mano di Massimiliano Allegri, due volte finalista e determinato a riportare Chiellini e compagni tra le migliori otto d’Europa.
Traguardo che manca dal 2019, proprio l’anno in cui il tecnico toscano lasciò Torino dopo un ciclo indimenticabile. Adesso, dopo le infelici parentesi Sarri e Pirlo, la squadra è ancora in fase di costruzione anche se il ruolino di marcia degli ultimi tre mesi fa ben sperare. Pure in chiave qualificazione ai quarti di finale. “Domani sera è una finale secca che giochiamo in casa, che sia ai 90 minuti nei 120 o ai rigori domani esce una vincente – ha sottolineato Max nella conferenza della vigilia – E’ una squadra esperta con un allenatore molto bravo, che concede poco e niente. E’ una squadra fisica, quando all’andata sembravano usciti dalla partita abbiamo commesso un errore. Bisogna capire i momenti della partita e concedere il meno possibile”.
Proprio l’1-1 dell’andata, maturato dopo il vantaggio lampo di Vlahovic, deve servire come campanello d’allarme, ma rispetto a quella sfida la Juve ha ancora fatto qualche passettino in avanti sul piano della personalità e dell’essere squadra. In più, oltretutto, Allegri potrà contare sui rientri di Dybala e Chiellini, oltre che di Bernardeschi. Pedine fondamentali che potranno tornare utile qualora la contesa vada per le lunghe. “I cambi domani diventano determinanti e importanti”, ha evidenziato l’allenatore ex Milan limitandosi a dire che “Vlahovic gioca” senza fornire ulteriori indicazioni di formazione. Accanto a lui comunque ci sarà con ogni probabilità Alvaro Morata, reduce da tre gol nelle ultime due partite, mentre a sinistra – con Alex Sandro fuori causa – l’unico ballottaggio riguarda la scelta tra De Sciglio e Pellegrini.
Scontato per il resto l’impiego di Rugani, de Ligt e Danilo, con una possibile difesa a tre, e Cuadrado largo a destra. Le chiavi del centrocampo invece saranno consegnate a Manuel Locatelli, il cervello della squadra insieme ad Arthur. “Non possiamo sbagliare l’atteggiamento, dobbiamo essere affamati, speriamo di portare a casa la vittoria – confida l’ex Sassuolo – Non dovremo concedere spazi, ci aspetta una partita matura, speriamo di farci trovare pronti. Sentire la musichetta della Champions League è qualcosa di diverso, sono queste le partite belle da giocare”.
Anche Allegri ha battuto sul tasto del “divertimento”, in un mese cruciale in cui “c’è da giocare e vincere” partite in cui la posta in palio è più alta e in cui “il pallone diventa più piccolo e pesante”. Il tecnico livornese è consapevole dei passi in avanti della sua squadra e non vuole porsi limiti. “Non ho preoccupazioni, bisogna esser bravi a preparare la gara nel migliore dei modi avendo rispetto dell’avversario – ha evidenziato – Siamo pronti per giocare questa partita, poi ci va anche un pizzico di fortuna per passare il turno. Bisogna esser bravi a gestire tutto, anche l’imprevisto. Se la Juve può andare in finale? Non so se ha la qualità o la maturità per arrivarci, ma noi dobbiamo avere l’ambizione di arrivarci”. Intanto, anche per alleggerire un bilancio in rosso, il raggiungimento dei quarti sarebbe già un ottimo segnale in vista del futuro.
Di Alberto Zanello