ROMA – Il giorno dopo l’annuncio che il premier ucraino Volodymyr Zelensky parlerà alle Camere riunite in videocollegamento a Montecitorio il 22 marzo, sui social impazza la polemica sull’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’ dal deputato del Movimento 5 Stelle, Nicola Grimaldi. Il penstastellato si dichiara “non contrario” ma con riserva. “Bisogna sentire anche l’altra parte, per capire la situazione. Mi piacerebbe che parlasse alla Camera anche Putin”, scandisce. Parole che seguono l’astensione dello stesso deputato 5Stelle sul decreto legge Ucraina, perché, è la motivazione, Grimaldi non crede che “spedire armi letali sia risolutivo per il conflitto”.
Le reazioni non si sono fatte attendere, dentro e fuori i confini nazionali. La giornalista palestinese, Rula Jebreal, su Twitter scrive: “I politici italiani pro-Putin 5S vogliono che si rivolga al Parlamento italiano! L’omicida dittatore russo ha costruito una grande coalizione di adulatori e abilitatori nell’Unione Europea e negli Stati Uniti: Trump, Le Pen, Orba’n e Salvini sostengono tutti le sue politiche anti Nato e anti Occidente e l’ideologia fascista”. Ad accompagnare il post di Jebreal la foto che mostra l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in compagnia del deputato Nicola Grimaldi. Primo a rilanciare il post Carlo Calenda, segretario di Azione che commenta con un “Evoluzioni”. La rete non perdona, diversi gli utenti su Twitter che riempiono di insulti il deputato pentastellato condannando le dichiarazioni sull’auspicata presenza del presidente russo in Parlamento.
Di Valentina Bombardieri
