ROMA – Ricompattarsi e farlo in fretta, prima che sia troppo tardi. E’ il messaggio che Matteo Salvini lancia da Verona agli alleati in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Anche perché passano le settimane, si avvicinano le amministrative, ma nel centrodestra l’aria resta pesante. L’elezione del presidenza della Repubblica ha segnato un prima e un dopo nei rapporti all’interno della coalizione e, nonostante il segretario della Lega Matteo Salvini ricordi per l’ennesima volta a Forza Italia e Fdi che “uniti si vince, divisi si perde”, all’orizzonte non si intravedono particolari schiarite.
E l’ultimo incidente di percorso registrato alla Camera sulla proposta di legge a firma Giorgia Meloni sul presidenzialismo non ha di certo contributo a svelenire il clima. La situazione resta piuttosto complicata, soprattutto tra Salvini e Meloni, i cui contatti si sono interrotti la mattina della rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Eppure il Capitano, tra un pensiero per il conflitto in Ucraina e uno per il caro energia, lancia un appello all’unità utilizzando un parallelismo calcistico: “Puoi avere anche dei campioni, come il Psg o la Juve, ma se non giochi di squadra perdi”.
Il rischio insomma è quello di finire ko alle urne esattamente come capitato ai due club in Champions League. Uno scenario che dovrebbe allarmare non poco, e che potrebbe riprodurre un bis di quanto avvenuto all’ultima tornata elettorale con le debacle da Milano a Napoli, passando per Torino, Bologna e Roma. Ecco quindi che per Salvini il centrodestra “deve fare un bagno di umiltà, di concretezza e di amore per il paese, lasciando perdere i singoli egoismi e unendosi, a Verona, Genova, Palermo, Catanzaro, Monza e L’Aquila. Io per questo sto lavorando”.
E sui rapporti con la leader di Fdi, risponde secco: “Noi a Verona sosteniamo un candidato sindaco di Fratelli d’Italia, e lo facciamo con convinzione, senza porci domande. Se tutti facessero quello che ha fatto la Lega a Verona per il bene della città il centrodestra starebbe meglio”. In prospettiva, comunque, Salvini continua a lavorare per ricompattare il fronte: “Il mio obiettivo è andare uniti alle politiche del 2023. Poi io lavoro del mio e rispondo di quello che faccio io”. Della serie, tocca anche agli altri adoperarsi per rimettere insieme i cocci.
A soffermarsi sui rapporti tra alleati in ottica elettorale c’è però anche Silvio Berlusconi secondo il quale Forza Italia “sarà determinante” per la vittoria del centrodestra, “sia sul piano dei numeri, senza di noi non sarebbe possibile vincere le elezioni, sia soprattutto sul piano delle idee e dei contenuti”.
Per il Cav, che interverrà in chiusura degli Stati generali del partito in programma a Roma l’8 e 9 aprile, “un centrodestra che si candida a guidare la Nazione non può prescindere da quello che noi rappresentiamo: un centro moderato, liberale e cristiano, credibile in Europa e nel mondo, in una stagione di cosi gravi tensioni internazionali”. “Anzi, per vincere e governare – sottolinea –, è necessario che sia FI ad esercitare una funzione trainante. Abbiamo un anno per prepararci a questo”. Un lasso di tempo che tuttavia senza un chiarimento potrebbe anche non bastare.(LaPresse)