ROMA – Le minacce di conseguenze irreversibili per l’Italia lanciate dalla Russia non vanno prese sul serio. Lo dice il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
Secondo Gentiloni “l’export dell Ue verso la Russia tra la prima settimana di febbraio e la prima di marzo è sceso da oltre 4 miliardi a 600 milioni di euro. Ma la Russia rappresenta appena il 5% del commercio europeo. Un impatto economico c’è anche per noi. Ma non dobbiamo ingigantirne le conseguenze.”
Inoltre Gentiloni osserva che “la crisi in Ucraina è un esame di maturità per l’Unione Europea partita bene in questa nuova stagione dando prova di unità, rapidità e sintonia transatlantica”
“Ora la parola chiave è autonomia. Autonomia nel campo della difesa e dell’energia, in primo luogo, ma anche nelle filiere produttive. Il 24 febbraio ci pone a un bivio: segna la fine dell’era della globalizzazione senza rete, dove l’unica stella polare è stata la crescita a prescindere da considerazioni strategiche o di sicurezza. Ora bisogna evitare un ritorno al protezionismo o un eccesso di zelo nel decoupling dei sistemi globali. Ma non c’è dubbio che occorra passare a una globalizzazione sicura”.
(LaPresse)