MILANO – Un “massacro insensato”, una guerra “ripugnante” e “senza giustificazione” alla quale mettere un punto definitivo: Papa Francesco rilancia l’appello a tutti i leader internazionali: “Supplico tutti gli attori della comunità internazionale affinché si impegnino davvero a far cessare la guerra”.
Anche questa settimana, quel massacro, quella “violenta aggressione contro l’Ucraina” non si sono fermati e “le bombe sui civili, su bambini, madri incinte, sono sacrileghe, contro la vita”, dice il Pontefice al termine dell’Angelus in una piazza San Pietro tinta dei colori dell’Ucraina, il giallo e il blu, dai fedeli presenti.
“È una crudeltà, disumana e sacrilega, perché va contro la sacralità della vita”, rilancia.
“Penso ai milioni di rifugiati ucraini che devono fuggire lasciando tutto indietro – aggiunge – Provo grande dolore per chi non riesce nemmeno a scappare: nonni, malati, poveri, tutti separati dai loro familiari, bimbi e persone fragili che restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza riuscire a trovare sicurezza nei rifugi antiaerei”.
Accanto alla popolazione rimasta sotto le bombe non manca la vicinanza dei pastori. Tra loro il nunzio apostolico, monsignor Visvaldas Kulbokas, che dall’inizio della guerra è rimasto a Kiev insieme con i suoi collaboratori.
“Stiamo vicini a questo popolo martoriato, abbracciamolo con l’affetto – chiede Francesco – E per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza, non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno. Perché all’inizio ce la mettiamo tutta per accogliere, ma poi, l’abitudine raffredda un po’ il cuore e ci dimentichiamo. Pensiamo a queste donne, a questi bambini che con il tempo, senza lavoro, separate dai loro mariti saranno cercate dagli avvoltoi della società”.
Il pontefice invita tutti a unirsi in preghiera, in occasione del prossimo 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, quando a Maria fu annunciato il concepimento del figlio di Dio, Gesù. Insieme per compiere un “Atto di consacrazione dell’umanità, soprattutto della Russia e dell’Ucraina, al cuore immacolato di Maria” e pregare “affinché attraverso lei si ottenga, per il mondo, la pace”.
di Laura Pirone