Dl Ucraina: maggioranza divisa sulle spese militari, Draghi media e vede Conte

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Roma Nella foto Giuseppe Conte, sullo schermo Mario Draghi

ROMA – Dopo l’invito alla coesione lanciato da Bruxelles, il presidente del Consiglio Mario Draghi vedrà domani il leader del M5s, Giuseppe Conte, che da giorni ormai si è messo di traverso rispetto all’aumento delle spese militari per la difesa fino al 2% del Pil entro il 2024. Il premier al termine del Consiglio europeo aveva lanciato un messaggio chiaro, ricordando a tutti che in questo momento “l’unica cosa che può fare una politica che vuole bene al Paese e vuole la pace è stare uniti”.

Nel faccia a faccia in programma domani pomeriggio a Palazzo Chigi ci sarà spazio quasi certamente anche per il tema relativo al riarmo, con l’avvocato pugliese che anche oggi ha tenuto il punto ribadendo che gli impegni con la Nato “sono stati presi nel 2014, non sono stati onorati e non possono essere onorati dopo due anni di pandemia e in un momento di emergenza energetica. Farlo con una tempistica così stretta sarebbe una presa in giro per gli italiani”.

Nel pieno del braccio di ferro, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, intervenendo alla cerimonia per i 99 anni dell’Aeronautica militare, ha intanto sottolineato che gli investimenti per la Difesa sono “importanti e funzionali ai nostri beni più preziosi, la sicurezza, presupposto imprescindibile per la pace, giacché la capacità di deterrenza è fondamentale per preservare i valori fondamentali della nostra società e le conquiste delle nostre democrazie, recentemente drammaticamente messe a repentaglio dalla sanguinosa invasione dell’Ucraina”. “Lo spazio e il cyber-spazio – ha quindi aggiunto – sono le nuove frontiere dove la Difesa deve fronteggiare minacce in continua evoluzione, anche per questo è necessario adattare continuamente il nostro dispositivo militare, per renderlo adeguato ed efficace in termini di deterrenza e capacità di risposta”.

Nella riunione di maggioranza organizzata in vista del voto in Senato del dl Ucraina, Lega e FI hanno confermato l’ok alle spese militari fino al 2% del Pil, mentre la capogruppo M5s Mariolina Castellone ha ribadito la linea espressa dal leader Conte. Domani il provvedimento sarà all’esame delle commissioni Esteri e Difesa di Palazzo Madama (si riuniranno in seduta comune dalle 14.30) mentre la discussione generale in Aula dovrebbe cominciare tra mercoledì e giovedì.

Lo scoglio da superare resta quello degli ordini del giorno con varie opzioni sul tavolo, tra cui quella di fare proprio l’odg di Fratelli d’Italia per evitare il voto in Aula. Tra le ipotesi anche il ricorso alla fiducia e la strada di un ordine del giorno di maggioranza in grado di tenere tutti dentro evitando così pericolosi incidenti.(LaPresse)

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