NAPOLI – Da due anni Elisabetta Garzo è al vertice del Tribunale di Napoli, in un periodo particolare in cui la giustizia napoletana ha dato segnali di efficienza soprattutto grazie all’impegno ed alla guida del suo presidente.
Il tribunale di Napoli sarà interessato da una sostanziale opera di restyling, dove si andrà ad intervenire nello specifico?
“Si tratta di lavori di ordinaria ed in parte straordinaria manutenzione che riguarderanno la pavimentazione e la impermeabilizzazione della piazza coperta, la verifica e manutenzione delle scale mobili e di tutti gli ascensori, lavori di pitturazione in locali ormai vetusti e di rifacimento in parte della pavimentazione (faccio riferimento in primo luogo ai locali siti al piano 1); posa in opera di sonde antiallagamento; manutenzione e revisione estintori antincendio e installazione di defibrillatori con previsione di corsi per l’uso degli stessi”.
In pandemia c’è stata una buona gestione delle procedure, garantendo lo svolgimento di numerosi procedimenti: un segnale che a Napoli partendo da una situazione di emergenza si riesce comunque ad essere efficienti ?
“I dati acquisiti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario dimostrano che effettivamente, nonostante il periodo emergenziale, quanto al settore civile, l’obbligo del deposito telematico di tutti gli atti (anche quelli introduttivi) e documenti, la trattazione scritta ovvero la celebrazione con collegamento da remoto che il giudice può disporre per le udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti, ha consentito di evitare rallentamenti significativi; anzi, con riferimento al periodo 1° luglio 2020 30 giugno 2021 emerge una rilevante diminuzione del numero delle pendenze da 127.103 iniziali a 120.053 finali con un indice di ricambio tra sopravvenienze e definizioni del 108,42% (mentre nell’anno precedente era del 98,66%) ed un indice di smaltimento del 43,06% (mentre l’anno precedente era del 35,82%). Addirittura per l’area famiglia e diritti della persona quanto al settore civile l’udienza da remoto ovvero con trattazione scritta ha portato ad un numero di definizioni pari al 134,50%. Altrettanto non può dirsi per il settore penale che ha visto un incremento delle pendenze nonostante un aumento delle definizioni superiore al 12%, il che conferma l’impegno profuso dai magistrati togati ed onorari operanti nel settore”.
L’informatizzazione può continuare a rappresentare – secondo lei – una strada per l’attività gestionale della giustizia ?
“Ritengo che l’informatizzazione sia la strada per garantire l’aumento della celerità dei giudizi civili e penali; basti pensare al processo civile telematico, al deposito degli atti e dei provvedimenti in forma telematica e soprattutto a tutte le notifiche in via telematica; inoltre nel settore penale tutti i magistrati dell’Ufficio Gip utilizzano il sistema di documentazione Tiap e l’obiettivo da raggiungere al più presto è quello della digitalizzazione dell’intero fascicolo processuale”.
E’ possibile cominciare a pensare di revocare l’obbligo della prenotazione per l’accesso in cancelleria?
“Ritengo che la revoca dell’obbligo di prenotazione per l’accesso in Cancelleria sia subordinata all’adozione delle misure organizzative in tema di sicurezza di competenza del Procuratore Generale che al momento non sono state ancora emanate”.
Come si può migliorare la fruibilità degli accessi alla struttura di avvocati ed utenti?
“Anche per gli accessi al Palazzo di Giustizia non posso che riportarmi alla precedente risposta”.
La questione parcheggi: è possibile un intervento in merito ?
“La questione parcheggi impone necessariamente l’acquisizione di nuovi spazi poiché quelli attuali sono assolutamente insufficienti anche in considerazione dei nuovi e quotidiani accessi del personale Upp”.
Nel rispetto ognuno del proprio ruolo, come procede l’interazione istituzionale con il sindaco Manfredi ?
“L’interazione con il sindaco Manfredi è allo stato ottima attesa la piena e reciproca collaborazione dell’affrontare e risolvere le problematiche di interesse comune”.
La malavita organizzata locale vede abbassarsi sempre più l’età dei suoi aspiranti boss, giovani senza scrupoli che non esitano a sparare anche in pubblico: perché – a suo avviso – a Napoli la camorra continua ad avere un appeal verso tanti ragazzi?
“Da un lato l’assenza di cultura, di valori morali e di solidi esempi familiari da assumere come modelli di vita e, dall’altro, la facilità di avere a disposizione somme di denaro da destinare alle più futili esigenze spiega il ricorso alla violenza in città particolarmente difficili e contraddittorie come Napoli ove questione urbana, questione minorile e questione criminale si presentano in un intreccio inestricabile. Napoli, assieme alla sua provincia si segnala tra le città con il maggior numero di minori coinvolti in procedimenti per 416 bis e gli episodi delittuosi degli ultimi tempi hanno evidenziato come giovanissimi ragazzi non esitano ad uccidere per motivi banali i loro coetanei”.
Qual è la cosa che la rende più orgogliosa di essere il presidente del tribunale di Napoli?
“Poter svolgere il mio ruolo nel rispetto delle norme vigenti e contribuire al rafforzamento della fiducia nella giustizia da parte dell’intera collettività”.