ROMA – Serve a poco. Se non a fare un primo passo per ricominciare portando a casa una piccola manciata di fiducia e un po’ di ottimismo. Impossibile dimenticare Palermo, almeno non ancora ma la partita di Konya che nessuno avrebbe voluto disputare, quella del dolore e della mestizia ma anche della rinascita, l’Italia la onora e la vince in rimonta, tra i rimpianti. E lo fa con alcuni degli uomini che saranno il futuro, Raspadori su tutti autore di una doppietta quantomeno rigenerante che spalanca le porte verso un azzurro.
Sotto di una rete dopo appena 4′ minuti per una mezza papera di Donnarumma, l’Italia di Mancini, pronto a rimettersi in gioco per una nuova sfida, supera la Turchia per 3-2 grazie ad una colpo di testa di Cristante poco dopo la mezz’ora di gioco e alla freschezza e brillantezza del gioiello del Sassuolo che al 39′ realizza il gol del sorpasso e nella ripresa sigilla il match. Inutile la rete nel finale di Dursun.
Da questa vittoria piccola piccola si riparte dunque, da qui si proverà a rifare l’Italia che verrà cercando di mettere sotto i tacchetti l’amarezza e una buona dose di rimpianti. Il ct Mancini cambia completamente volto alla squadra titolare contro la Macedonia, confermando soltanto Donnarumma in porta. Il ct decide infatti di ripartire in attacco con il tridente Zaniolo-Scamacca-Raspadori affidando il centrocampo a Tonali, Cristante e Pessina.
L’inizio è subito da incubo. Dopo appena 4′ gli azzurri, alla prima occasione creata dalla Turchia, sono sotto per un clamoroso errore di Donnarumma che si fa passare il pallone tra le gambe su un tiro teso sul primo palo di Cengiz Under scagliato dopo aver eluso la pressione di Chiellini. Per Gigio una partenza da dimenticare, così come si era chiuso il match contro i macedoni. E il gol a freddo è l’ennesima botta al morale già basso della squadra di Mancini che fatica a ritrovare campo e idee.
Il ct invita a reagire in fretta, a muovere palla in velocità, urla, si sbraccia. L’attacco non graffia, il centrocampo non riesce contenere la rapidità e la maggiore grinta dei turchi sostenuti dal proprio pubblico. Manca imprevidibilità e profondità, la Turchia si chiude e riparte in velocità provando a distruggere il gioco avversario. Mancini appare sempre più nervoso e stizzito, richiama Cristante e Tonali mostrando di non essere affatto contento di come si sviluppa il gioco.
Serve un guizzo e al 34′ lo trova proprio il difensore della Roma che anticipa tutti in area su un calcio di punziioen teso di Biraghji e pareggia i conti. L’Italia si sblocca, getta via la zavorra e dopo quattro minuti ribalta il match con Raspadori, che sfrutta un passaggio di Tonali, lesto a raccogliere un rinvio debole del portiere turco, a lanciarsi verso la porta e colpire di prima intenzione con un dribbling all’avversario e pallone sotto le gambe dell’estremo difensore. Sul volto di mancini si legge un impercettibile sorriso.
Nel finale di frazione c’è anche tempo per il riscatto di Donnarumma che compie un grande intervento con la mao di richiamo su un destro potente di Calhanoglu. Nella ripresa la Turchia spinge subito per andare a caccia del pareggio e ancora una volta serve il miglior Donnarumma per deviare in angolo un’altra zampata di Calhanoglu. Il Mancio, che in avvio di seconda frazione inserisce Zaccagni per Zaniolo, chiede ordine e compattezza per arginare la pressione turca. E trova gli spazi per farsi pericolosa. Il più brillante però resta Raspadori che al 69′ trova la rete del raddoppio.
Su una palla vagante Biraghi ci mette la testa vincendo il duello aereo e serve il talento neroverde che sotto misura batte il portiere con un piatto sul primo palo. Il match perde di intensità, Mancini fa tre cambi , la squadra azzurra arretra e alla prima disattenzione la Turchia all’83 trova la rete con Darsun (più lesto ad inserirsi su calcio d’angolo) che accende gli ultimi minuti di partita. Ma l’Italia non si fa sorprendere. Donnarumma, torna il portierone dell’Europeo con un altro intervento da campione. E da qui che si deve ripartire.(LaPresse)