MOSCA – Vladimir Putin insiste sul fatto che il gas vada pagato in rubli e lancia minacce a chi intende opporsi. “Il rifiuto dei Paesi di pagare il gas in rubli sarà considerato un mancato adempimento degli obblighi e, in questo caso, i contratti esistenti saranno interrotti”, è l’avvertimento che il presidente russo ha lanciato in un discorso trasmesso in televisione. La Germania ha fatto sapere che studierà i dettagli della richiesta prevista dal decreto del Cremlino ma che – queste le parole di Habeck – “non permetteremo a Putin di ricattarci” sul gas.
La Germania, come pure l’Italia, hanno affermato che i pagamenti continueranno in euro o dollari. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, all’indomani della telefonata di mercoledì con Putin, ha usato queste parole: “Abbiamo guardato i contratti per le forniture di gas, dicono che i pagamenti vengono fatti in euro, a volte in dollari” e “durante il colloquio con il presidente russo ho chiarito che resterà così”.Quanto all’Italia il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza nella sede della stampa estera, ha dichiarato: “Vi riferisco le parole del presidente Putin: i contratti esistenti rimangono in vigore”, “le aziende europee, e Putin ha rimarcato più volte che questa è una concessione che si applica ai paesi membri dell’Europa, continueranno a pagare in euro o in dollari”.
Inoltre Draghi ha aggiunto: “Quel che ho capito, ma posso sbagliare, è che la conversione dal pagamento in euro o in dollari a rubli è un fatto interno alla Federazione russa. Ora le analisi sono in corso per capire esattamente che significa e se effettivamente le aziende europee possono continuare a pagare come previsto, e se questo significa qualcosa per le sanzioni in atto”.
(La Presse)