Energia, Bonomi: “Frenato l’impatto dell’inflazione, ma non reggiamo più”. Gros-Pietro: “Subito nuove fonti”

Recuperare 'il fossato' scavato dalla crisi e guardare con attenzione ai temi dell'energia, della sostenibilità e del clima.

Carlo Bonomi (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

TORINO – Recuperare ‘il fossato’ scavato dalla crisi e guardare con attenzione ai temi dell’energia, della sostenibilità e del clima. Sono tra le priorità da tenere in mente per lo sviluppo delle imprese, secondo il presidente di Intesa SanPaolo, Gian Maria Gros-Pietro, emerse durante un convegno organizzato con Confindustria Piemonte a Torino. Sono proprio le imprese, ricorda il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a ricoprire un ruolo di primo piano dopo due anni difficili, assorbendo in parte l’impatto dell’inflazione. “Se abbiamo l’inflazione core all’1,7% e in Europa è al 3%, è perché abbiamo assorbito nelle nostre filiere gli aumenti delle materie prime – quando le troviamo – e dell’energia. Ci stiamo tenendo dentro questi aumenti ma oggi – torna a ribadire – non possiamo più reggere. Produrre è diventato antieconomico: il 16% delle imprese ha ridotto o interrotto le produzioni, se continuiamo così si aggiungerà un altro 30% nei prossimi mesi”.

Tema centrale è quello del Pnrr che “ha dato gli aiuti alle imprese, sono solide, da questo bisogna ripartire – sottolinea Gros-Pietro. Ci sono anche obiettivi operativi, quando il governo si sta muovendo per avere altri approvvigionamenti energetici in sostituzione di quelli che potrebbero venire a mancare, questa è una delle priorità”. Su questo punto “serve un intervento che deve essere italiano ma sicuramente di profilo europeo, deve guardare la produzione, quindi per questo le fonti rinnovabili sono centrali e ma si devono portare di pari passo anche delle semplificazioni burocratiche”, evidenzia il numero uno di Confindustria Piemonte, Marco Gay, per il quale l’opzione nucleare non va scartata a priori.

Più in generale, attorno al Piano di ripresa e resilienza, ricorda Gros-Pietro “sicuramente sono cambiati alcuni elementi di contorno a cominciare dai prezzi” ma “è difficile immaginare che gli obiettivi debbano essere cambiati, anzi, questo è un momento in cui quello che è accaduto – prima la pandemia e poi questa guerra – dimostrano che bisogna sapere guardare a lungo termine”. Secondo Bonomi, il Pnrr “non basta più ad affrontare le situazioni che si sono create sui mercati internazionali – i colli di bottiglia e la logistica interrotta in tutto il mondo – c’è bisogno di una guida politica seria, decisa”. E ribadisce come “oggi fortunatamente con Draghi le ragioni delle imprese e il dialogo sia molto cambiato in meglio. Ma da autunno scorso i partiti”, “hanno di nuovo iniziato la battaglia delle bandierine, creando problemi”.

Grande attenzione merita poi anche il tema dell’ambiente: “Non bisogna infatti dimenticare gli obiettivi che ci siamo dati, il Pianeta è malato, ce ne stiamo dimenticando, e stiamo aggravando la situazione”, rimarca Gros-Pietro mettendo l’accento su come la Germania non abbia “mai consumato tanto carbone, senza parlare delle esplosioni che vediamo in una zona dell’Europa”. “Si può sempre fare di più. È questione di risorse, tempi e anche di strumenti”, ribadisce, evidenziando come sia “importante che il governo possa lavorare bene, prenda atto dei cambiamenti, come sta facendo, ma possa continuare a lavorare fino alla fine della legislatura”.

LaPresse

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