I De Martino ora subentrano ai ‘Bodo’ dopo gli arresti dei De Micco

Il comando passa nelle mani degli XX, a poche ore dal blitz che ha colpito gli alleati De Micco

NAPOLI – Lo scettro passa agli ‘XX’ De Martino, alleati dei Bodo. Sono loro a ‘comandare’ da oggi a Ponticelli. E’ la sintesi di un investigatore esperto, dopo la retata che ha assestato un duro colpo ai De Micco. A 24 ore dall’arresto di Marco De Micco, in strada restano i suoi ragazzi.

I ‘soldati’ continuano a prendere la ‘mesata’ e questo permette al clan di restare in piedi, dopo l’operazione. La mappa è in evoluzione. Ed ecco perché. C’è il rischio di un attacco dei rivali: i De Luca Bossa-Minichini-Casella potrebbero approfittare del momento storico. In passato era già successo. Ma i loro capi oggi sono quasi tutti detenuti. E – secondo gli inquirenti – è un forte deterrente per lanciare una controffensiva massiccia nei bunker dei rivali. In caso di faida, la cosca potrebbe avere defaiance (prima di tutto numeriche). Insomma fino a quando non sarà scarcerato qualcuno di peso, sarà difficile muovere guerra ai De Micco-De Martino. Almeno non nelle prime ore.
Lo scenario descritto dagli investigatori è questo: bisognerà attendere 3-4 giorni, per capire cosa succederà. E vedere se qualcuno dei rivali dei Bodo voglia alzare la testa.

Intanto ieri non è successo nulla. La notte è scivolata tranquilla. Anche questo è un segnale. Su Ponticelli regna una calma apparente. Gli agenti sanno bene che sono ore cruciali, usate a pieno per pianificare la migliore strategia. Nulla è fermo, dopo un blitz di questa portata: sei fermi e una donna denunciata. Ma per vedere i primi cambiamenti, bisogna pazientare qualche giorno. Serve che i nemici dei Bodo si organizzino, probabile lo stiano facendo.

Ma servirà del tempo. Già nel fine settimana si potrebbero registrare prime scosse di assestamento. Non è detto. Gli scenari sono imprevedibili. E potrebbe non accadere nulla. Dal momento che i boss rivali sono detenuti e i De Micco sono alleati coi De Martino XX (che ora prenderanno il loro posto), le cose potrebbero restare invariate. Non ne sono certi gli inquirenti, che hanno acceso i riflettori sul quartiere. E allertato le sentinelle delle forze dell’ordine, per captare i movimenti che arrivano dal territorio.
Tutto potrebbe procedere come fino ad oggi.

Però servirà almeno una settimana, per appurarlo. I De Luca Bossa-Minichini possono fare ora un passo avanti. Forse ci stanno pensando. E valutando le capacità offensiva di un gruppo, che per mesi è stato relegato nelle palazzine al Lotto 0. I Bodo avevano preso possesso di mezzo quartiere, tanto da imporre il coprifuoco la sera, per controllare meglio il territorio. Ma andiamo con ordine. La storia è lunga. E ci sono stati quasi due anni di battaglia marciapiede per marciapiede tra i De Luca Bossa-Minichini-Casella, spalleggiati dai Rinaldi e i De Micco-De Martino.

C’era stata una resa forzata nelle palazzine popolari. I ‘Bodo’, dopo aver vinto lo scontro, avevano ordinato agli affiliati di mantenere un profilo basso: niente più ‘stese’, nemmeno bombe e agguati. Volevano spegnere i riflettori della Procura. Sembrava ci fossero riusciti. Ma la ‘retata’ di lunedì notte dimostra il contrario. Gli inquirenti non si sono mai fermati e hanno raccolto per mesi elementi, per chiudere l’indagine sull’omicidio di Carmine D’Onofrio la sera del 6 ottobre in via Crisconio.
Ora gli investigatori hanno elevato al massimo il livello di allerta: i rivali potrebbero passare alla controffensiva, dopo l’arresto del nemico numero uno Marco De Micco detto Bodo. Gli inquirenti temono un ritorno delle ostilità nelle palazzine popolari.

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