TORINO – Due legni a testa, un gol per parte, tanta qualità e intensità. Il primo round di Lipsia-Atalanta, squadre votate all’attacco, prometteva scintille e ha mantenuto le aspettative: la magia di Muriel nel primo tempo illude gli orobici, che nella ripresa incassano il pari beffardo con l’autorete di Zappacosta subito dopo un rigore parato da Musso.
L’1-1 della Red Bull Arena lascia aperto ogni discorso qualificazione per la semifinale di Europa League: al ritorno la Dea potrà contare sul calore del Gewiss Stadium (e su un Zapata più rodato), ma il Lipsia si è confermato avversario ostico, capace di far male in qualsiasi momento e fenomenale in contropiede. Gasperini è alle prese con qualche assenza di troppo e disegna la sua squadra con de Roon che scala sulla linea dei difensori e con l’inserimento di Pessina sulla tre quarti – insieme a Pasalic – dietro all’intoccabile Muriel.
Il pericolo numero uno in casa Lipsia è il baby Nkunku, che viene subito fermato con le cattive da Palomino e crea i primi due pericoli in dieci minuti, con un tiro da fuori troppo centrale e una deviazione sporca sul fondo. Dopo un approccio troppo morbido però l’Atalanta esce fuori alla distanza, ingabbiando il talento francese e l’altra stella Dani Olmo, anche perché Muriel con una magia delle sue rompe l’equilibrio: il colombiano parte defilato dalla sinistra, si accentra e fa partire una conclusione sul secondo palo imprendibile per Gulacsi.
La gara, come da pronostico, si accende, Muriel sale in cattedra e sfiora il bis nel giro di poco con un diagonale a lato di un nulla. I tedeschi soffrono ma rispondono colpo su colpo e al 24′ da una palla sanguinosa persa da Pessina vanno a un soffio dal pari con un tiro piazzato di André Silva che colpisce la base del palo. Il conto dei legni viene pareggiato al tramonto del primo tempo, con un’iniziativa personale di Pasalic che centra il palo con il portiere comunque bravo a chiudere lo specchio.
La gara è divertente ed avvincente anche nella ripresa, in un turbinio di emozioni dall’inizio alla fine. Gulacsi è pronto sulla conclusione insidiosa al 7′ di Muriel, sul fronte opposto Demiral stende in area Nkunku. Dal dischetto Musso riscatta le ultime prestazioni deludenti respingendo il rigore di André Silva, ma l’euforia nerazzurra dura giusto il tempo di un sussulto, perché sul proseguimento dell’azione Angelino mette in mezzo un cross al veleno che costa l’autorete di Zappacosta.
Gasperini vede la sua squadra in debito d’ossigeno e ribalta tutto il fronte offensivo, ritrovando Zapata – fuori da due mesi – e buttando nella mischia anche Boga e il giovane Scalvini. La ‘Dea’ ritrova linfa ed energie e sfiora per due volte il nuovo vantaggio proprio con Scalvini – che spara alto dal cuore dell’area – e poco dopo con Koopmeiners, il cui rasoterra finisce contro il palo e poi sulla schiena del portiere.
Gli ospiti sembrano in controllo del match e accarezzano l’idea dell’impresa, ma Zapata viene puntualmente murato e Demiral di testa manca il bersaglio. Anche Tedesco dalla panchina rivoluziona il Lipsia e il finale è per lo più di marca tedesca: la traversa colpita di testa su una splendida azione in contropiede dal neoentrato Szoboszlai, che ravviva la sua squadra dalla tre quarti in su, salva la Dea, a un passo dal capitolare anche nel recupero. Il primo round, però, finisce in parità. Tutto rinviato tra sette giorni a Bergamo, di certo non mancherà lo spettacolo.(LaPresse)