MILANO – I miglioramenti dei consumi, dei redditi e del mercato del lavoro segnati fino a febbraio si sono associati a un progressivo deterioramento della fiducia delle famiglie divenuto più accentuato a marzo.- mette in evidenza l’Istat nella nota mensile – Nel quarto trimestre, il reddito disponibile e i consumi delle famiglie consumatrici hanno mostrato aumenti congiunturali di intensità ana-loga (rispettivamente +1,3% e +1,2%), determinando un lieve aumento della propensione al risparmio, salita all’11,3%. Il potere di acquisto ha registrato un marginale miglioramento (+0,1%) condizionato dall’aumento del deflatore implicito dei consumi (+1,2%).
Nel 2021, in media, il reddito disponibile è salito del 3,8%, il potere di acquisto del 2,1% mentre la propensione al risparmio delle famiglie è diminuita al 13,1% (15,6% nel 2020, 8% nel 2019). La fase di miglioramento dei consumi è in parziale attenuazione. A febbraio, le vendite al dettaglio in volume sono aumentate dello 0,4%, trainate dai beni non alimentari (+1,6%), mentre nel periodo dicembre-febbraio le vendite hanno manifestato un calo rispetto al trimestre precedente (-0,4%).
I segnali provenienti dal mercato del lavoro- dice l’Istat – sono rimasti positivi. Rispetto al mese precedente, a febbraio, è aumentata l’occupazione (+0,4%, pari a +81mila unità), ed è diminuito il numero di persone in cerca di lavoro (-1,4%, pari a -30mila unità) e di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,6%, pari a -79mila unità).
L’incremento dell’occupazione si è accompagnato a una ricomposizione a favore dei dipendenti a termine (+133mila unità) e degli indipendenti (+56mila unità) verosimilmente legata ai miglioramenti dell’occupazione nelle costruzioni dove la loro l’incidenza è più elevata.
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