MILANO – “Si chiude con successo la prima tappa per dotare il nostro Paese di un Piano, fino al 2030, che incida sulle diseguaglianze che danneggiano ancora troppi minorenni in Italia”. Lo ha dichiarato in una nota il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, a proposito della pubblicazione da parte della Commissione Europea del Piano Nazionale d’Azione sulla Garanzia per l’Infanzia dell’Italia.
“Ho fortemente voluto questo Piano – continua il ministro – perché è uno strumento concreto che si pone l’obiettivo di superare le fragilità che fungono da barriera alle possibilità, per ogni bambina e bambino, di sviluppare la propria personalità e il proprio talento”. Insieme a Francia e Svezia, l’Italia è stata fra le prime tre nazioni a presentare con successo il Piano d’Azione sulla Child Guarantee. “Ora inizia la seconda tappa – spiega Orlando – la più impegnativa, perché si tratta di quella che prevede di mettere a disposizione del Piano stesso ingenti risorse, con lo scopo di rafforzare l’intero sistema dei servizi sociali. Lavorerò in piena sinergia con altri ministri affinché nessun minorenne sia lasciato indietro, aiutando le loro famiglie, specialmente in questa difficile fase, che ha visto crescere il disagio di bambine, bambini e adolescenti, acuito prima dal Covid-19 e poi dal conflitto in Ucraina; un dramma che investe anche numerosi minorenni che con le loro madri sono costretti a fuggire dal loro Paese”. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del Piano d’Azione Nazionale – ricorda il ministro -: l’intero gruppo di lavoro istituito, Associazioni pediatri, assistenti sociali, psicologi, pedagogisti, docenti, Terzo Settore, CRC, dirigenti dei ministeri, delle Regioni e dei comuni, l’Autorità Garante della Infanzia, l’Osservatorio Infanzia ed Adolescenza, l’Istituto degli Innocenti e ISTAT. Una collaborazione fra tanti attori diversi – conclude – che in primo luogo ha visto la partecipazione attiva del Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, Istruzione e Salute, nonché assessori regionali e sindaci. E sopra ogni cosa grazie al contributo dei ragazzi e delle ragazze, tramite lo Youth Advisory Board”.
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