Caserta, movida selvaggia: incendiati i gazebo di una braceria

CASERTA – Venire svegliati nel cuore della notte per un incendio, sapere che la propria attività sta prendendo fuoco e correre in strada dove per fortuna, anche grazie all’intervento immediato dei vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta, i danni sono stati limitati all’esterno della struttura: momenti di paura nella nottata tra domenica e lunedì nel capoluogo quando, in via Sant’Antonio Da Padova, è stato dato fuoco ai gazebo e agli ombrelloni del pub BarbeQ.

“Il danno c’è stato – le parole di Gaetano Ciontoli (nella foto), titolare dell’esercizio – così come anche la rabbia. Siamo stati fortunati sotto diversi punti di vista. In primo luogo perché l’incendio è stato notato subito. Fortunatamente una persona si è accorta subito di quanto stava avvenendo e mi ha chiamato immediatamente. Fortunatamente siamo riusciti ad evitare il peggio, anche grazie all’intervento immediato dei vigili del fuoco. Chi ha voluto dare fuoco agli ombrelloni deve aver insistito a lungo: si tratta di strutture antincendio. Ci sono stati danni per più di mille euro. Fosse stato altrimenti tutto il gazebo avrebbe preso fuoco ed anche il locale ne sarebbe uscito danneggiato. In quel caso i danni sarebbero stati ben più ingenti”. Un episodio grave quello avvenuto nel fine settimana e che porta ancora una volta, sotto i riflettori, il problema della movida selvaggia. Perché l’incendio, ci sono pochi dubbi, è di natura dolosa.

Gaetano Ciontoli

Qualcuno ha dato fuoco agli ombrelloni. A lungo, considerato che si trattava di strutture antincendio. Con insistenza, fino al punto da causare diverse centinaia di euro di danni. Da solo o in gruppo, poco importa. Gli episodi di vandalismo sono ormai diventati all’ordine del giorno in una città che cerca di combattere il degrado sociale che sta soffocando il centro storico, così come il resto della città. “I controlli ce ne sono moltissimi – continua il gestore del locale – Il vero problema è quello che riguarda l’educazione delle persone. Non possiamo negare che questi episodi rappresentino un segno di un chiaro disagio. I giovani sono rimasti chiusi in casa, tra lockdown e restrizioni, per più di due anni. Ora che tornano ad uscire è ovvio che quelli più turbolenti stiano creando più problemi”. Se i controlli messi in campo dalla questura riescono a frenare i comportamenti più gravi durante i fine settimana i vandali, in un modo o nell’altro, riescono a sfuggire alle maglie delle forze dell’ordine. A febbraio alcuni vandali hanno danneggiato la vetrina di un locale, dopo l’ora di chiusura, che si trova tra corso Trieste e piazza Margherita. Sempre nel cuore del salotto buono, a dicembre del 2020, un gruppo di balordi tagliò le luminarie che si trovavano lungo i negozi del Corso. Una situazione che non riguarda soltanto il capoluogo ma che è comune al resto della provincia. A Casapesenna, la domenica scorsa, i carabinieri sono dovuti intervenire nella villetta comunale dove un gruppo di ragazzini ha distrutto una parte del Parco della Legalità. Un vero e proprio oltraggio al senso civico. Appena 24 ore prima il sindaco di Villa Literno ha dovuto interdire all’accesso la villa comunale dopo che un gruppo di ignoti ha distrutto i servizi igienici che si trovano nei giardini. Il capoluogo, tuttavia, è un esempio fin troppo chiaro. Nei mesi in cui la villetta Padre Pio ha chiuso e riaperto per lavori l’area verde è stata vandalizzata prima, durante e dopo l’apertura del cantiere. Dai graffiti sugli alberi alle bottiglie vuote di birra lasciate il sabato sera: i vandali hanno campo libero.

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