TORINO – Un punto per lo scudetto. O forse anche meno, qualora il Cagliari dovesse fare un favore al Diavolo ottenendo un risultato positivo contro l’Inter. Il Milan supera anche l’ostacolo Atalanta, vince l’ennesima partita ‘decisiva’ della sua splendida stagione e vede il tricolore a portata di mano. Dopo un primo tempo contratto la squadra di Pioli risolve un match non semplice nella ripresa grazie ai suoi due uomini di maggior talento: Rafael Leao indirizza la partita con una volata delle sue e un tiro che finisce sotto le gambe di Musso, Theo Hernandez chiude il discorso con uno splendido coast to coast iniziato prima del cerchio di centrocampo e concluso con una conclusione chirurgica.
L’Atalanta, piegata dal secondo tempo di forza e orgoglio dei padroni di casa, cade dopo quattro risultati utili consecutivi e resta all’ottavo posto, con il concreto rischio di finire la stagione fuori dalle coppe. Nell’ultimo turno di camapionato, contro l’Empoli, servirà probabilmente vincere e sperare in un passo falso delle rivali. In un San Siro totalmente rossonero Pioli decide di giocarsela con Krunic sulla tre quarti e con Giroud davanti. Gasperini si affida invece a Muriel di punta, assistito da Pasalic e Koopmeiners.
Il Diavolo parte subito forte e costringe gli orobici a rintanarsi dietro la metà campo, ma i rossoneri, forse per la troppa pressione, non riescono a concretizzare la mole di gioco ed energia in campo per imprecisione nell’ultimo passaggio. Alla lunga il Milan rifiata e l’Atalanta, molto passiva in avvio, riesce a mettere il naso fuori, creando il primo pericolo con una conclusione da fuori di Muriel disinnescata da Maignan. Il Milan risponde con una azione personale di Theo Hernandez, che dilaga sulla sinistra in una azione conclusa dal tiro fuori misura di Leao.
Nella ripresa l’Atalanta riparte forte, creando subito un’insidia con Zappacosta, sempre presente con le sue sgroppate sulla sinistra, poco dopo la punizione di Theo dà solo l’illusione del gol. Che invece arriva all’11’: Leao brucia in campo aperto in velocità Koopmeiners e infila il pallone sotto le gambe di Musso. La gara cambia e i due tecnici cercano la scossa dalla panchina: Pioli butta nella mischia Rebic e Messias, Gasp risponde con Zapata e Malinovskyi. Il colombiano si rivela subito una minaccia con una conclusione di forza sopra la traversa, dalla parte opposta Palomino salva su Rebic.
La partita è aperta ma al 30′ la chiude virtualmente Theo Hernandez con una vera magia: il treno francese parte dalla propria metà campo e conclude la propria corsa nell’area di rigore avversaria, con uno splendido coast to coast che vale il 2-0 che tramortisce la ‘Dea’. Zapata è l’ultimo ad arrendersi, ma Maignan chiude lo specchio ed evita un finale in volata. Al triplice fischio di San Siro, c’è aria di festa e giubilo. Ma per lo scudetto manca ancora un piccolo passo.(LaPresse)