Ucraina: Kiev accusa Mosca, su Azovstal lanciate bombe al fosforo

Ukrainian Foreign Minister Dmytro Kuleba holds a joint news briefing with Chairman of OSCE and Polish Foreign Minister Zbigniew Rau after talks in Kyiv, Ukraine, Thursday, Feb. 10, 2022. (Valentyn Ogirenko/ Pool Photo via AP)

ROMA – La Russia non avanza nel territorio ucraino, anzi la sua offensiva ha “perso slancio”. Inoltre dall’inizio del conflitto le forze di Mosca avrebbero lasciato sul campo circa “un terzo” dei militari impegnati nell’invasione. L’analisi dell’intelligence britannica sull’andamento del conflitto è impietosa nei confronti delle truppe di Vladimir Putin. Una situazione che fa guardare a Kiev con ottimismo al futuro della guerra.

“L’Ucraina, come il resto del mondo, non è interessata a protrarre il conflitto con la Russia. Non possiamo vincere in un mese ma possiamo farlo entro l’anno”, dice il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak. “La ricetta è semplice – aggiunge – vero embargo sul petrolio e invio di carri armati, artiglieria e aerei”. Si spinge oltre il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, che dice di voler vedere un giorno Vladimir Putin “sul banco degli imputati”.

Il responsabile della diplomazia di Kiev incontra a Berlino il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e annuncia che “altre armi e altri aiuti” sono in arrivo in Ucraina. La porta alla soluzione diplomatica resta aperta ma, precisa, il primo passo deve essere “la liberazione dei territori ucraini” perché non si può permettere alla diplomazia di “prolungare semplicemente le nostre sofferenze e posticipare la prossima fase della guerra”.

Intanto i russi tornano a colpire l’Occidente del Paese con un attacco missilistico su una infrastruttura militare a Yavoriv, nella regione di Leopoli, nei pressi del confine con la Polonia. Resta infine difficilissima la situazione all’acciaeria Azovstal di Mariupol. Kiev accusa Mosca di aver usato per la prima volta “bombe al fosforo e incendiarie” sull’impianto. Secondo alcune foto pubblicate da Petro Andriushenko, consigliere del sindaco di Mariupol, sulle bombe i russi avrebbero scritto alcune parole della canzone dei Kalush, la band ucraina vincitrice dell’Eurovision che dal palco di Torino aveva lanciato un appello per le persone asserragliate nell’Azovstal. Secondo i media britannici, nei bunker sotto l’acciaieria ci sarebbero anche tre ex soldati britannici, mentre le mogli dei combattenti ucraini di Mariupol si recano in Turchia per incontrare il presidente Erdogan.

Le speranze di giungere a una soluzione però sono ridotte al lumicino. “L’umore è pessimo perché non c’è quasi speranza di salvezza – spiega una di loro – si stanno preparando per l’ultima battaglia perché non credono in una soluzione diplomatica”. E intanto Mosca – per bocca del consigliere presidenziale e capo delegazione nei colloqui Vladimir Medinsky – fa sapere che i combattenti del battaglione Azov non possono essere “oggetto di negoziato politico”: “rendere i criminali di guerra dell’Azov oggetto di negoziati politici è blasfemo”, ha scritto su suo canale Telegram.(LaPresse)

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