Usa: Starbucks pagherà le spese di viaggio dei dipendenti per interruzione di gravidanza

Starbucks pagherà le spese di viaggio per i dipendenti Usa che intendono accedere alle procedure di interruzione di gravidanza e alle procedure chirurgiche di cambiamento di sesso, nel caso in cui non fosse possibile effettuarle nel raggio di 100 miglia (circa 160 chilometri) dalla residenza del lavoratore.

This picture taken on April 11, 2018 shows a man silhouetted inside a Starbucks coffee shop in Beijing. US President Donald Trump's tariffs on Chinese goods have roused some nationalist sentiment in the world's second largest economy, where consumers have a long track record of spurning foreign products when political nerves are frayed. / AFP PHOTO / WANG ZHAO / TO GO WITH China-US-politics-trade,FOCUS by Poornima Weerasekara

TORINO – Starbucks pagherà le spese di viaggio per i dipendenti Usa che intendono accedere alle procedure di interruzione di gravidanza e alle procedure chirurgiche di cambiamento di sesso, nel caso in cui non fosse possibile effettuarle nel raggio di 100 miglia (circa 160 chilometri) dalla residenza del lavoratore. Il gigante del caffè di Seattle ha riferito che la possibilità è valida anche a coloro che risultano a carico dei dipendenti iscritti al piano sanitario offerto dalla società. Starbucks ha 240mila dipendenti negli Stati Uniti e non è chiaro in che percentuale siano iscritti al piano sanitario aziendale. Starbucks non ha reso noto se la procedura verrà automaticamente estesa ai negozi che hanno votato per la sindacalizzazione. Almeno 69 dei negozi statunitensi dell’azienda hanno votato per l’unione sindacale dalla fine del 2021 e molti altri hanno presentato una petizione al governo federale per tenere le elezioni sindacali, mentre il colosso del caffè è contrario. A inizio mese Starbucks ha irritato le unioni sindacali annuciando un aumento della retribuzione e dei benefici per i lavoratori dei negozi che non avrebbero aderito Il ceo di Starbucks, Howard Schultz, all’epoca aveva fatto sapere che la società non è legalmente autorizzata a offrire benefit nei negozi sindacalizzati, poiché questi devono negoziare i propri contratti.

Starbucks è tra le aziende di più alto profilo ad adottare un piano del genere dopo la bozza d’opinione trapelata dalla Corte Suprema secondo la quale i giudici sarebbero pronti a votare per annullare il diritto all’aborto a livello nazionale. “Indipendentemente da ciò che la Corte Suprema deciderà, garantiremo sempre ai nostri partner l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità”, scrive Sara Kelly, vicepresidente esecutivo ad interim per le risorse partner di Starbucks, in una lettera ai dipendenti. Amazon, dal canto suo, ha annunciato che coprirà fino a 4mila dollari in spese di viaggio e alloggio per i dipendenti che intendono intraprendere cure non pericolose per la vita, inclusi aborti e procedure di cambio del sesso. Tesla ha riferito all’inizio di questo mese che coprirà i costi di viaggio per i dipendenti che intendo sottoporsi a procedure di interruzioni di gravidanza fuori Stato. Alcune aziende, tra cui Levi Strauss & Co., Yelp e Citigroup, si sono impegnate a pagare le spese di viaggio per i dipendenti del Texas che cercano di abortire, in risposta a una legge dello Stato Usa del 2021 che vieta l’interruzione di gravidanza dopo circa sei settimane. Ma molte altre aziende, tra cui Walmart e Facebook, per ora sono rimaste in silenzio sulla questione.

LaPresse

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