ROMA (Loredana Lerose) – Nell’incertezza generale parte il totonomine rispetto ad un mandato esplorativo per la costituzione del nuovo governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in questi giorni, a meno che centrodestra e M5S non trovino miracolosamente un’intesa, potrebbe affidare un mandato ‘esplorativo’ per capire se e in che direzione si sono fatti passi avanti. Due le ipotesi in campo: la prima vedrebbe il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati incaricata di sondare il terreno in casa degli avversari politici. Per rigore di logica i grillini, che ne hanno garantito l’elezione a seconda carica dello Stato, sarebbero quantomeno obbligati a sedersi al tavolo con lei e ragionare. E pazienza se è esponente di Forza Italia, tra l’altro fedelissima del nemico numero uno di Silvio Berlusconi. La seconda ipotesi vedrebbe, invece, ottenere il mandato esplorativo il presidente della Camera Roberto Fico del M5S. Ma in questo caso difficile prevedere se e in che modo Fi vorrà e potrà rapportarsi al grillino. Fico è sempre stato tra i più duri oppositori del cavaliere. In entrambi i casi è difficile che il Pd si dimostri interessato a partecipare alle discussioni. Mattarella scegliendo questa strada sa di non potere avere risposte che portino a conclusioni diverse rispetto a quelle avute con i due giri di consultazioni, ma per contro, ha la certezza di far sentire il fiato sul collo sia al centrodestra guidato da Matteo Salvini che al M5S capitanato da Luigi Di Maio. Servirà ad imprimere un’accelerata rispetto a possibili intese? Difficile a dirsi, ma il passo successivo sarebbe il governo del presidente. Una soluzione, questa, che nessuna forza politica, escluso il Pd, sembra vedere di buon occhio eppure la più palusibile considerato lo stallo. Per evitarlo i partiti hanno un’ultima chance, sapranno coglierla?

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