ROMA – “Un elemento da comprendere per il prossimo futuro è capire se il virus ha acquisito una buona capacità di trasmissione interumana. Nelle epidemie passate non si era verificato, si trattava più di cluster familiari. Questa è l’incognita. Se non c’è stato un incremento di questa capacità, si presume che nel peggiore degli scenari si possa arrivare a qualche migliaio di casi e con un’azione molto rapida si potranno bloccare le catene di tramissione”. Lo dice a LaPresse il direttore sanitario IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, Frabrizio Pregliasco, sui primi casi di vaiolo delle scimmie in Italia.
“Oggi, rispetto al Covid ci sono solo i sintomatici, il virus è più individuabile”, ha aggiunto.
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