Napoli, a Pianura lo scontro finale: inizia la guerra delle ronde

Commando in moto pattugliano il Cannavino

NAPOLI – Alta tensione a Pianura. I clan hanno dissotterrato l’ascia di guerra. Gli investigatori si aspettano un colpo di coda della faida da un momento all’altro. E hanno drizzato le antenne nelle palazzine popolari. Qui i Carillo-Perfetto tentano la controffensiva, dopo l’accerchiamento nel rione Cannavino.

I commando in moto ora perlustrano il perimetro dell’isolato. Lo hanno notato le sentinelle delle forze dell’ordine: ‘batterie’ di scooter salgono e scendono i viali senza meta, anche a notte fonda. Gli abitanti lo sanno ed è il segno della fibrillazione. Gli inquirenti sospettano che in questo modo sia quasi impossibile per i Marsicano-Esposito-Calone entrare nel Cannavino. Resta un dato: le incursioni armate sono quasi quotidiane.

E non si tratta solo di ‘stese’. Accade che i commando si incrocino e partano raffiche di proiettili. Più di una volta. Gli agenti hanno raccolto elementi che vanno in questa direzione, dopo la sparatoria in via comunale Cannavino quattro giorni fa: sospettano che nel mirino del gruppo di fuoco ci fossero esponenti degli Esposito-Marsicano-Calone. E’ più di un indizio, dopo aver parlato con le persone, che abitano in quel tratto di via Cannavino. Ad oggi gli scenari sono inquietanti: nel rione girano centauri armati ed è alto il rischio di conflitti a fuoco tra i commando, ma anche con le forze dell’ordine, se le pattuglie intercettano le ‘paranze’.
C’è tensione pure tra gli agenti impegnati nei controlli in strada.

Quando fermano centauri, non sanno se siano armati. Il pericolo è costante. Ecco perché la questura ha disposto un piano specifico, per sorvegliare le zone a rischio faida. Quelle dove c’è lo scontro frontale tra i gruppi, che – secondo gli inquirenti – sono guidati da Antonio Calone e Antonio Carillo. Intanto da 24 ore a Pianura regna una calma apparente. “Ma da un momento all’altro sappiamo che possiamo intervenire – spiega un investigatore – non è una tregua, solo una pausa di poche ore”. Saranno i fatti a dirlo. Gli specialisti della squadra di polizia giudiziaria valutano ogni scenario possibile.

Qui la partita è aperta. Ecco perché è difficile che la battaglia termini in pochi giorni.
Per ora gli inquirenti non escludono nulla, dopo i proiettili esplosi in via Evangelista Torricelli e la pallottola conficcata nella finestra dell’abitazione di Rosario Iorio quattro giorni fa. La doppia ‘stesa’ ha fatto scattare lo stato di massima allerta. Di più. Era già successo qualcosa di molto simile poche ore prima, con gli spari al corso Duca d’Aosta, proprio all’inizio del rione Cannavino. Lo scontro si consuma qui. E lo sanno le forze dell’ordine. L

’escalation è lunga. Iniziata giorni fa. E c’è un altro elemento al vaglio della Procura: il cambio dei target dei commando. Pochi giorni fa è stato ferito a un braccio Mattia Perfetto, figlio del ras Vitale. Insomma ora i gruppi armati puntano anche al ‘bersaglio grosso’.
Un cambio di passo della strategia di guerra. I Carillo-Perfetto e i Marsicano-Calone-Esposito-Loffredo potrebbero essere arrivati al punto di non ritorno.

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