BRUXELLES – Non c’è l’accordo sulle sanzioni alla Russia al vertice dell’Unione europea che si tiene nella capitale belga. Un tavolo di concertazione a cui prendono parte i 27 Paesi dell’Unione prima del prossimo vertice straordinario. Vari i temi caldi da affrontare: dall’assistenza all’Ucraina, alla possibilitĂ di applicare tetti sui prezzi dell’energia, fino alla crisi alimentare innescata dalla guerra. Manca l’accordo, dunque, nonostante la proposta di esenzione per il petrolio che proviene dall’oleodotto dell’Amicizia, quello che mette in collegamento la Russia con Ungheria, Germania e Polonia.
I timori
Preoccupato sulla consistenza dell’unitĂ europea appare il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck: “Dopo l’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina – ha detto – abbiamo visto cosa può accadere quando l’Europa è unita. Speriamo che l’unitĂ venga mostrata al vertice. Ma ha giĂ iniziato a sgretolarsi. Quando l’Europa è unita può utilizzare il suo grande potere economico”.
Il nodo
Il nodo da sciogliere che appare alquanto complicato riguarda l’embargo sul petrolio. Per ora resterebbe il divieto di importazione solo per il greggio proveniente via mare, mentre resta ancora in essere la decisione per quello via terra. Occorreranno forse tempi alquanto lunghi per trovare la soluzione. Cosa che sarebbe gradita al premier ungherese, Viktor Orban che gli permetterebbe di trovare così una diversificazione. Secondo i diplomatici “nonostante la proposta di esenzione per l’oleodotto Druzhba, Orban è in cerca di maggiori rassicurazioni sulla sicurezza degli approvvigionamenti”. C’è tensione dunque per quanto potrebbe materializzarsi: una situazione che tiene sul filo anche Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia e Slovacchia.
Missione navale
Nell’incontro di domani è previsto un tavolo sulla sicurezza alimentare: a parlare sarĂ il presidente dell’Unione africana, il presidente senegalese Macky Sall. In definitiva Putin viene esortato a “sbloccare l’export di grano”. Si discuterĂ anche di una possibile “missione navale europea per scortare le navi per fare uscire il grano dal Paese”.