MILANO – “Con 13 milioni di italiani in vacanza nel ponte del 2 giugno spinti dal grande caldo si riempiono alberghi, agriturismi e ristoranti con i servizi di ristorazione e alloggio che raddoppiano il fatturato (+103%) che torna quasi ai livelli pre covid”. È quanto emerge dall’analisi diffusa dalla Coldiretti nel ponte del 2 giugno che rappresenta la prima vera prova dell’estate, sulla base dei dati Istat relativi al fatturato nei servizi primo trimestre dell’anno.
“Dopo le difficoltà dello scorso anno – sottolinea la Coldiretti – le attività delle agenzie di viaggio aumentano del 274% quelle di alloggio balzano del +263% mentre la ristorazione mette a segno una crescita del +89%. Una ottima premessa in vista dell’arrivo dell’estate che si preannuncia positiva grazie anche al ritorno del turismo straniero anche dopo il superamento della richiesta del green pass alle frontiere. A beneficiare della ripresa del settore turistico è l’intera filiera alimentare poiché sarà destinato alla tavola ben 1/3 della spesa turistica dell’estate 2022 che fa segnare il prepotente ritorno della convivialità. Il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche l’acquisto di souvenir o specialità enogastronomiche è per molti turisti la principale motivazione del viaggio in un Paese come l’Italia che è l’unico al mondo che può contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare”.
“Alla base del successo del Made in Italy c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con – evidenzia la Coldiretti – la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.333 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Una tendenza che accanto alle destinazioni turistiche più gettonate sta favorendo la conoscenza dei piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche. A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto secondo Terranostra una rete composta da 25mila strutture agrituristiche spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.
“Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo – conclude la Coldiretti – è la spinta verso un turismo piu’ sostenibile che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici”.
(LaPresse)