ROMA – Coraggio, intraprendenza e tanto entusiasmo figlio della giovinezza e della freschezza. L’Italia rivoluzionata da Mancini restituisce sorrisi di fiducia e ottimismo che guardano dritto verso un roseo futuro. Dopo il Mondiale mancato e l’avvilente ko contro l’Argentina serviva una scossa energica a livello di carattere e dinamismo e contro la Germania il nuovo ciclo parte con il piede giusto raccogliendo un pareggio per 1-1 gonfio i speranze.
In una Bologna festante che ha restituito la voglia di azzurro la squadra di Mancini è capace prima di soffrire e poi di sfiorare il grande colpo contro una delle condidate al titolo Mondiale, facendo sognare con Pellegrini a segno al 69′ su assit per poi farsi recuperare dopo neanche una manciata di minuti da Kimmich, ma va bene anche così, visto lo spirito con cui ci si era avvicinati a questo match di svolta. E’ una Italia viva, piena di passione e volontà, corsa e furore. Ed è quello che il ct cercava, per provare a cominciare ad intraprendere la lunga salita verso una nuova rinascita.
Il sorriso del Mancio a fine partita racconta che la strada può essere quella giusta, puntando oltre che sul ritrovato Donnarumma (per lui un infortunio al polso proprio nel finale di match) su Scamacca, Frattesi, Gnonto (esordio da sogno), giovani seppur poco impegnati in prima squadra ma con tanti margini di crescita se viene loro concesso di giocare con continuità. Mancini, come annunciato, cambia dieci undicesimi della formazione sconfitta nella ‘Finalissima’ contro l’Argentina a Wembley (confermato solo Donnarumma) e schiera dal primo minuto Frattesi (39/mo debuttante dell’era Mancini) e Politano con Scamacca e Pellegrini in avanti.
A guidare il centrocampo Tonali mentre in difesa il ‘Mancio’ parte con Florenzi, Acerbi, Bastoni e Biraghi. La Germania prova a farsi subito vedere in avanti mettendo in difficoltà gli Azzurri che faticano ad uscire dalla pressione tedesca (non c’è quasi mai lo scarico per il regista optando invece per la palla lunga). Mancini si sbraccia, chiede massima attenzione e più velocità. Diverse sono infatti le situazioni che costringono gli azzurri al retropassaggio rallentando il gioco e abortendo ogni azioni offensiva. Rispetto al solito gli azzurri cercano di più la profondità ma la Germania è squadra assai esperta e non si mostra in affanno.
L’Italia giovane è comunque coraggiosa, impegna Rudiger un paio di volte e cresce in fiducia. La prima occasione la costruisce la Germania al 26′ con Werner che sfonda in area dalla destra e serve per l’accorrente Muller che calcia di prima intenzione. Florenzi respinge con un grande intervento e salva la porta di Donnarumma. La Germania insiste, l’Italia cerca di fare il suo gioco, si abbassa ma riesce a ripartire con le qualità di Scamacca inserendo anche le mezzali. Dopo mezz’ora di gioco l’Italia alza il livello di intensità e manda i primi segnali in fase offensiva. Al 35′ si costruisce la prima occasione nitida proprio con Scamacca che calcia forte, rasoterra da fuori area con il suo destro ad incrociare che termina sul palo esterno.
Poco prima ci aveva provato Frattesi (tra i migliori nel primo tempo) senza fortuna, bravo ad inserirsi negli spazi. Con il passare dei minuti la squadra di Mancini è sempre più viva, il finale della prima frazione è pieno di grinta anche se la Germania spreca una grande occasione con Gnabry che calcia alle stelle dopo un’azione iniziata da Muller (pallonetto a scavalcare il pressing azzurro) e contrastata in qualche modo da Bastoni.
All’Italia serve dare maggiore equilibrio a centrocampo per non farsi sorprendere dalla Germania, abile e rapida nel cambiare subito il fronte del gioco. Nella ripresa gli azzurri appaiono molto meno timidi e più sicuri soprattutto nei passaggi, grazie ad una maggioer confidfenza, e si fanno diverse volte pericolosi davanti alla porta di Neuer. Scamacca ci prova un paio di volte, poi è Politano che si accentra in area e calcia a giro con il mancino sul secondo palo. Provvidenziale la deviazione di Kehrer con pallone in corner.
La Germania è in affanno e lo conferma Flick che ricorre subito ad un paio di cambi inserendo dopo un’ora di gioco Hofmann e Musiala al posto di Henrichs e Sanè. Pochi minuti dopo è Mancini a fare un cambio inserendo il debuttante Gnonto, attaccante dello Zurigo, al posto di Politano, uscito dal campo dopo aver subito un fallo. E proprio il neoentrato con un assist perfetto dalla destra consente a Pelelgrini di appoggiare in rete a etr area portando in vantaggio gli azzurri, complice anche una mancata uscita di Neuer.
L’Italia si abbraccia, ritrova quel sorriso smarrito ma la festa dura poco. Una manciata di minuti dopo Kimmich su una intervento non perfetto di Acervi riporta il match in parità. Ma l’Italia c’è, resiste, non si fa addomesticare dalla Germania più esperta, navigata e ricca di campioni e ritrova anche il Donnarumma dell’Europeo decisivon in un paio di interventi. L’Italia new style finisce in avanti con le giovani leve Cancellieri e Ricci entrati nel finale. Il futuro parte da qui.(LaPresse)