Guerra, Kiev: “Morti almeno 10mila soldati”

(AP Photo/Mindaugas Kulbis)

KIEV – “Almeno 10mila soldati sono morti dall’inizio della guerra”. Lo ha affermato un consigliere del presidente Zelensky: “Tra i 200 e 300 sodati – ha aggiunto – muoiono ogni giorno, ora una stima che continua a crescere”.

La condanna

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver spiegato che gli ucraini dovranno fare di tutto “per far pentire gli occupanti di aver fatto tutto questo, e renderli responsabili di ogni omicidio e di ogni colpo all’Ucraina”ha poi aggiunto: “All’inizio di maggio la Russia sperava di occupare l’intero Donbass” e che “a giugno, al 108 giorno di guerra, il Donbass resiste”, ma “le perdite subite dagli occupanti, anche in quest’area, sono molto significative.

Von der Leyen: “Europa al vostro fianco”

E’ tornata in Ucraina, la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen dopo due mesi circa dal suo ultimo viaggio. “Questo è il momento decisivo” ha spiegato affinché “l’Ucraina entri in Ue”.

Blinken: “Una vita senza repressione”

Getta altra benzina sul fuoco il segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken affermando che “i cittadini russi meritano di vivere senza repressione e di poter esercitare i loro diritti umani e le libertà fondamentali senza timore di ritorsioni. Purtroppo, questa non è la realtà nella Russia di oggi. Il governo russo sta tentando di tenere i suoi cittadini all’oscuro delle atrocità che sta commettendo contro il popolo ucraino, e la guerra del Cremlino ha lasciato la Russia isolata a livello internazionale e sta derubando i cittadini russi della possibilità di costruire un futuro migliore in armonia con i loro vicini”.

“Pieno sostegno a Putin”

Lo ha detto il leader nordcoreano Kim Jong-un: “Il popolo russo ha ottenuto grandi successi nel portare a termine la giusta causa di difesa della dignità e della sicurezza del proprio Paese, affrontando ogni sorta di sfide e difficoltà Il popolo coreano offre loro pieno sostegno e incoraggiamento”, mentre da parte della Cina è giunta la conferma che finora non c’è stato “nessun aiuto materiale alla Russia. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Wei Fenghe durante il vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, aggiungendo inoltre che “Pechino ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta alla fornitura di armi, mostrando pieno scetticismo sull’efficacia delle sanzioni”. 

Le domande

Wei Fenghe si è poi posto una serie di domade: “Qual è la causa principale della crisi? Chi è la mente di tutto? Chi perde di più? E chi può guadagnare di più? Chi sta promuovendo la pace e chi sta aggiungendo benzina sul fuoco? – ha continuato – Penso che tutti conosciamo le risposte», ha proseguito senza articolare la posizione cinese. Un conflitto o una guerra sono l’ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema”, anzi “al contrario, potrebbero causare ancora più tensioni e peggiorare ulteriormente il problema”. Pechino – ha concluso – che ha sempre sostenuto il dialogo tra la Russia e l’Ucraina, spera che gli Usa e la Nato tengano colloqui con Mosca per creare le condizioni di un cessate il fuoco più rapido”

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