ROMA – “Filorussi a Severodonestsk per gli ucraini o resa o morte”: a dirlo è stato il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin, secondo il quale “dopo che i soldati ucraini hanno fatto saltare il ponte di collegamento tra Severodonetsk e Lysychansk ora non possono lasciare la città. Ma gli ucraini, dal canto lorio sostengono che siano stati i russi a distruggere aver il ponte tra Severodonetsk e Lysychansk, impedendo di fatto la possibile evacuazione di molti civili lungo quella traiettoria”. Per il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai “i militari russi hanno distrutto un ponte che collega le due città e che al momento soltanto uno di tre ponti che collega le due città resta praticabile”.
Il licenziamento
Vladimir Putin ha sollevato Natalya Poklonskaya dall’incarico di vicedirettore dell’Agenzia federale per gli affari della Comunità degli Stati Indipendenti, i connazionali all’estero e la cooperazione umanitaria internazionale, che ad aprile aveva criticato l’attacco russo all’Ucraina
L’Sos
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che “la Russia sta schierando forze di riserva nel Donbass per sostenere l’assalto alla città di Severodonetsk, dove sono in corso combattimenti molto feroci letteralmente ad ogni metro a Lysychansk, Bakhmut e in altre aree”. Secondo il presidente ucraino la Russia “può tagliare il traguardo delle 40mila truppe perse già a giugno. In nessun’altra guerra in molti decenni hanno perso così tanto”.