Napoli. Esce di casa, sorpreso dai killer. Ucciso uomo del clan Grimaldi

Commando di fuoco in azione alle 7. La vittima crivellata di colpi: almeno dieci i proiettili esplosi da più armi

NAPOLI – Ne hanno studiato i movimenti e sapevano di trovarlo lì, in quel posto e a quell’ora, un bersaglio libero e facile da centrare. Sono andati a colpo sicuro. Si torna a sparare a Soccavo dopo un mese di apparente pax criminale. E si torna a uccidere: è Michele Della Corte l’ultima vittima – in ordine di tempo – della faida di camorra che insanguina i quartieri flegrei. Un profilo, quello della vittima, che gli investigatori inseriscono negli schemi malavitosi del clan Grimaldi, per il quale, negli anni, avrebbe gestito il business delle estorsioni, con alle spalle una lunga condanna per duplice omicidio e il coinvolgimento in un’inchiesta sul riciclaggio di soldi sporchi della cosca.
I killer lo hanno sorpreso sotto casa, al civico 80 di via Paolo Grimaldi, in corrispondenza di una serranda che divide un salone di parrucchiere e un negozio di prodotti ortopedici. Lì, sul marciapiede, per l’intera mattinata è rimasto disteso il cadavere del 66enne, coperto da un lenzuolo bianco, mentre tutto intorno era sgomento, paura, stupore e rilievi degli investigatori. L’agguato è avvenuto alle 7, minuto più, minuto meno. A Della Corte i sicari hanno riservato un trattamento finale da boss: esplosi almeno dieci colpi e da più armi, segnale che ad agire è stato un gruppo di persone. Sul posto infatti i carabinieri hanno trovato nove bossoli e tre ogive di vario calibro. Un’esecuzione in piena regola e in pieno stampo camorristico. I carabinieri lavorano senza sosta per dare un nome e un volto a ideatori ed esecutori materiali della missione di morte. Molto potranno dirlo le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati della zona. Si cercano indizi, inoltre, da eventuali testimonianze: un passante, un abitante, un commerciante, chiunque abbia potuto vedere o sentire qualcosa.
Della Corte si sentiva al sicuro in via Paolo Grimaldi. Abitava proprio lì vicino. Con lui non c’erano guardaspalle o autisti. Era da solo, e questo i sicari lo sapevano. Gli investigatori non escludono che dare il via alla spedizione di sangue sia stata una soffiata.
A Soccavo riesplode la faida tra clan Grimaldi e Vigilia. E le indagini guardano proprio alla seconda cosca, rivale storica dei Grimaldi di cui, ne sono certi gli investigatori, Della Corte è stato uno storico affiliato. La quiete, nella periferia occidentale, è durata poco meno di un mese. Quattro settimane fa le pistole della camorra sono state azionate ben due volte nel giro di meno di 24 ore. Nella prima occasione a finire nel mirino era stato Antonio Ernano, cognato del boss Alfredo Vigilia, detto o’ niro, raggiunto da un commando di fuoco mentre era in auto con la moglie in via Vicinale Palazziello, nel pomeriggio di martedì 17 maggio, riuscendo a ripararsi dietro le auto in sosta. La mattina seguente, nel giardino dell’edificio al civico 8 di via Contieri, riverso sotto un albero di arancio c’era il corpo senza vita di Emmanuele De Angelis, 29enne legato ai Vigilia. L’omicidio di Michele Della Corte potrebbe essere una risposta del clan di Alfredo ’o niro ai colpi subiti per mano dei Vigilia. Tre agguati, di cui due mortali, nel giro di quattro settimane sono elementi più che sufficienti per affermare che a Soccavo la situazione è incandescente. Una situazione che i sensori della Direzione investigativa antimafia avevano già captato nei mesi scorsi. Nell’ultima relazione della Dia, infatti, si legge che “nel quartiere Soccavo le dinamiche criminali sembrano vivere una fase di rimodulazione degli assetti dovuta allo stato di detenzione degli elementi di vertice del clan Vigilia, che tuttavia controllerebbe le attività illecite tramite propri affiliati liberi sul territorio. Contestualmente – prosegue il report dell’antimafia – si segnala il ritorno in zona di alcuni affiliati al clan Grimaldi già disarticolato nel corso degli anni dalla pressante azione di contrasto posta in essere dall’autorità giudiziaria. Tra gli elementi di rilievo e liberi di quest’ultima compagine vi è un personaggio le cui rinnovate ambizioni di potere potrebbero riaccendere i vecchi rancori mai sopiti tra le due predette consorterie”. A questo quadro vanno aggiunti gli indizi provenienti da ‘radio marciapiede’, che da mesi trasmette voci di diversi affiliati di lungo corso dei Grimaldi che hanno fatto rientro nel quartiere (chi dal carcere, chi dall’estero, nello specifico dalla Germania) e che sono desiderosi di riprendere le redini degli affari illegali della zona.
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