MILANO – Manca meno di una settimana all’inizio degli esami di maturità: il conto alla rovescia, sul calendario dell’esercito di oltre 500mila ragazzi, segna -6. Il primo appuntamento è con il tema di italiano, la prima prova scritta che torna dopo due anni di assenza a causa del covid.
Le tracce “saranno ragionevoli”, ha assicurato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in un videoforum su Repubblica.it.
Saranno tracce “formulate” in maniera tale che gli studenti “potranno ragionare” e successivamente “trasformare il ragionamento in parola”.
Parlando con LaPresse della maturità targata 2022, la scrittrive e prof di italiano e Latino Viola Ardone spiega che “sarebbe bello se una delle tacce desse ai ragazzi la possibilità di esprimere loro stessi e quello che hanno vissuto nei due anni che hanno alle spalle”. “Sono dell’idea che magari tra le tracce potrebbe essercene una di tipo più introspettivo, che consenta ai ragazzi di esprimere quello che hanno vissuto in questi due anni – spiega l’autrice dei libri ‘Il treno dei bambini’ (2019), in corso di traduzione in trentaquattro lingue, che diventerà un film e ‘Oliva Denaro’ (2021).
“Li hanno ribattezzati ‘generazione covid’ ed è una definizione che a me, personalmente non piace – afferma – Però sarebbe bello dare loro la possibilità di scrivere quello che hanno vissuto. In tanti hanno avuto problemi da diversi punti di vista”. Qualora ci fosse una traccia simile, sarebbe bello, evidenzia Ardone, “raccogliere i loro scritti e rileggerli, anche tra una decina d’anni, come un patrimonio storico”.
Ma nel 2022 la paura e l’ansia dell’esame giocano ancora un ruolo? “Per fortuna sì – risponde Ardone – Dico ‘per fortuna’ perché parliamo di una paura che serve in un momento di crescita”.
Per Enrico Galiano, il prof creatore della web serie ‘Cose da prof’, che ha dato vita al movimento dei #poeteppisti, i ragazzi “sono preoccupati che una performance possa rovinare il lavoro di 5 anni, sono in ansia per l’esame, ma la generazione covid ha le risorse per affrontare la maturità”. Non c’è dubbio, per Galiano, che “sentiranno una ansia maggiore” però “la generazione covid è cresciuta molto in fretta, si è rafforzata da sola affrontando una difficoltà storica e saprà trarre risorse da quello che ha vissuto”. Dopotutto, “non è certo un esame a decretare la maturità di uno studente né quello che faranno in futuro”.
di Laura Pirone