Nuoto, Mondiali: De Tullio in finale, Ceccon record italiano nei 50 farfalla

Al termine della prima giornata di batterie dei Mondiali di nuoto Marco De Tullio è in finale nei 400 stile con l'ultimo crono di 3'46"47 dopo una batteria controllata, passaggio in 1'52"57, e chiusa al secondo posto dietro al miglior performer dell'anno il tedesco Lukas Martens (3'45"04)

Foto Gian Mattia D'Alberto / LaPresse

TORINO – Al termine della prima giornata di batterie dei Mondiali di nuoto Marco De Tullio è in finale nei 400 stile con l’ultimo crono di 3’46″47 dopo una batteria controllata, passaggio in 1’52″57, e chiusa al secondo posto dietro al miglior performer dell’anno il tedesco Lukas Martens (3’45″04). Il 21enne barese seguito da Christian Minotti e bronzo europeo con la 4×200 sl qui lo scorso anno cercherà di migliorare il quinto posto di tre anni fa a Gwangju. “Sono contento perchè sono entrato per pochi centesimi in finale come successe a dicembre in vasca corta – racconta il bronzo agli europei in vasca corta – Stamattina ho fatto più fatica del solito ma avevo preso i biglietti del pomeriggio per i miei genitori e mi sarebbe dispiaciuto deluderli. Visti i tempi di questa mattina forse c’è un po’ di spazio nel podio”. Un brivido per cinque vasche e poi il cedimento finale. Lorenzo Galossi, il rookie azzurro, regala un misto di sfrontatezza e sgregolatezza in corsia 7 accanto al compagno azzurro e di allenamenti con Christian Minotti. La gara del sedicenne romano primatista europeo junior all’esordio assoluto, è un crescendo iniziale guidate in testa per quattro vasche (1’51″88), vanificate da un finale con poca benzina e tanta emozione. Galossi chiude dodicesimo in 3’47″19, lontano ben due secondi dal personale di quest’anno a Riccione. Rimandato in vasca ma promosso per voglia e determinazione. Guida la truppa l’austriaco argento europeo Felix Auboeck in 3’43″83.

Finale col sesto crono per la 4×100 stile libero. I quattro alfieri che il 26 luglio dello scorso anno conquistarono lo storico argento olimpico a Tokyo, chiudono in 3’13″13 controllando senza strafare la prima batteria. Apre Alessandro Miressi 48″32, poi Thomas Ceccon che paga forse lo sforzo dei 50 farfalla (49″00), mentre col pilota automatico Lorenzo Zazzeri (47″95) e Manuel Frigo (47″86) che mettono tutti a riparo da brutte sorprese. Certo in finale servirà un tempo a limite del record italiano dello scorso anno per trovare un podio che manca da Kazan 2015, quando Filippo Magnini &co furono terzi. Mai gli azzurri sono saliti sul gradino più alto vincendo un argento mondiale nel 2007 a Melbourne e un bronzo lontano nel tempo nel 1975 a Calì con il Presidente Paolo Barelli ai blocchi.

Davanti a tutti manco a dirlo i campioni olimpici e primatisti mondiali degli Stati Uniti con 3’10″80. Semifinale con record nei 50 farfalla per Thomas Ceccon. Il ventenne veneto multitasking allenato da Alberto Burlina per Fiamme Oro e Leosport abbatte il record italiano strappandolo all’altro azzurro in gara Piero Codia (sedicesimo e poi fuori allo spareggio contro il polacco Konrad Czerniak – 23″40) e frantumando il muro dei 23″, assestandosi a 22″88. Un tempone considerando che è parimerito al sette volte campione olimpico l’americano Caeleb Dressel e un centesimo dietro lo specialista del Trinidad del Tobago Dylan Carter (22″87). Il precedente era targato Barcellona, 23″21 realizzato da Codia il 28/07/2013. “Sono partito subito forte e sono contento perchè erano cinque volte consecutive che facevo sopra un centesimo dal record italiano – racconta il ragazzo di Thiene che lo scorso anno conquistò l’argento olimpico in staffetta 4×100 sl e che cerca la consacrazione definitiva nel gotha mondiale trovando la sua prima finale dopo la semifinale nei 100 dorso a Gwnagju – Due settimane fa a Canet mi ero scaldato a secco e mi ero sentito bene. Qui l’ho rifatto e mi sono ripetuto in gara. Sono molto contento, certo davanti magari hanno nuotato controllando. Non sono a livello di Dressel in questa gara, però il 50 mi è servito per rompere il ghiaccio e tirare com e so fare. Certo nei 100 dorso mi sento più pronto. Li mancheranno i russi e c’è più possibilità di medaglia”.

Acciuffa col nono crono la semifinale dei 100 farfalla Elena Di Liddo. La primatista italiana ventinove anni il prossimo settembre allenata da Raffaele Girardi per Carabinieri e Aniene chiude in controllo con 57″97. “Sono contenta perchè questi giorni non avevo belle sensazioni – dichiara Elena che ha come best il quarto posto a Gwangju quando perse il podio per 4 decimi a discapito della cinque volte olimpionica Emma McKweon. Poi in gara mi sono sentita bene. Certo dalle semifinali la tensione salirà e bisognerà gestire bene le emozioni per centrare la finale”. Lontana oltre il secondo l’americana Torri Huske al comando con 56″82. Cento rana senza padrone. Assente il Re britannico, campione olimpico e recordman mondiale Adam Peaty, la concorrenza si sbizzarrisce. Tra di loro proverà a centrare la sua prima medaglia iridata Nicolò Martinenghi. Tete comincia la scalata piazzandosi quarto in 59″06.

Potenza ma con controllo per una nuotata ancora sciolta e lunga che dovrà implementare frequenza e ritmo per centrare la finale nel pomeriggio. Per ora davanti a tutti l’olandese Arno Kamminga, vicecampione olimpico ed europeo della specialità, con 58″69. “Per ora va bene così, con il mio allenatore Marco (Pedoja ndr) c’eravamo prefissati di fare questa gara – parla il golden boy varesino tesserato CC Aniene che comincia la scalata iridata nella prova che lo vide bronzo olimpico lo scorso anno – Ho tante gare da fare e per ora il tempo mi soddisfa perchè è in linea con quel del mattino agli Assoluti dove trovai un ottimo 58″5. Certo nel pomeriggio bisognerà spingere e aumentare le frequenze. Per le medaglie saremo in quattro. I due americani e Kamminga che è il favorito perchè ha il miglior tempo e il personale più basso dei quattro”.

Niente finale dei 400 misti per Alberto Razzetti. Il ventitreenne di Lavagna allenato da Stefano Franceschi a Livorno per Fiamme Gialle e Genova Sport My Nuoto, che alle Olimpiadi di Tokyo fu ottavo, non riesce a centrare la sua prima finale iridata toccando in 4’13″72. Qualifica distante a un secondo e due decimi, ovvero il tempo di Peter Brendom Smith (4’12″50). L’oro mondiale dei 200 farfalla in vasca corta lo scorso anno, non si ripete dimostrando che la stagione rimane ancora in naftalina dopo l’esplosione nel 2021. L’argento europeo qui lo scorso anno, paga ancora nel dorso dopo un delfino che lo aveva issato al secondo posto. Il mondiale è ancora lungo e le chances a delfino nei prossimi giorni sembrano confermate dalla buona prima frazione. Davanti a tutti il rookie classe 2002 francese Leon Marchand che si prende la testa e corsia qyuattro della finale con 4’09″09.

(LaPresse)

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