NAPOLI – I clan tornano alle armi nel rione De Gasperi e il quartiere Ponticelli va in fibrillazione. Sale la tensione nelle palazzine ed è tutti contro tutti. Gli investigatori sospettano che le piazze di spaccio autonome non versino più l’obolo ai De Micco-De Martino, ma nemmeno ai De Luca Bossa-Minichini. Una sorta di ammutinamento. Non tutti gli spacciatori. Anzi, una piccola parte. Ma potrebbe essere la punta di un iceberg.
Nel caos di queste ore, meglio ‘non pagare nessuno’. Poi quando ci sarà un capo, si vedrà. E’ il leit motiv, che serpeggia nei rioni di edilizia popolare. Ma a breve potrebbero scattare le reazioni-punizioni dei clan, perché qui il business della droga muove l’intera economia criminale. Un cambio di rotta di questa portata danneggia le cosche non poco. E ci sono diversi segnali che arrivano dal quartiere.
Gli agenti del commissariato Ponticelli hanno trovato una pistola pronta all’uso in una mansarda all’isolato 27 nel rione De Gasperi, dove da sempre c’è un grosso narcos indipendente, che soggiace al clan dominante di turno: versa una percentuale mensile sui guadagni della piazza di spaccio (tra le più prolifiche in città).
Il fatto che qui sia stata trovata l’arma indica una tensione crescente: forse usata per difendersi da eventuali attacchi (leggi ritorsioni dei clan). E’ indicativo il fatto che avesse il caricatore e le cartucce, avvolta in uno strafinaccio in una busta. Di fabbricazione est Europa. Una semiautomatica micidiale e lubrificata da poco. Chi l’ha nascosta all’ultimo piano del palazzo? Era pronta all’uso. Perché? Che sia stata trovata in uno sottotetto è un altro indizio: qualcuno voleva poter sparare verso la strada. Gli accertamenti della Scientifica sono tuttora in corso e vanno in questa direzione. L’obiettivo è rilevare le impronte. L’arma è stata sequestrata a carico di ignoti. Intanto gli investigatori hanno ascoltato le persone che abitano all’isolato 27enne nel rione De Gasperi. Cercano informazioni anche in via confidenziale: c’era stata una lite? Qualcuno aveva assistito a un parapiglia nelle palazzine? Certo ora c’è fibrillazione nel quartiere Ponticelli. Da settimane. Qui ci sono due fazioni in lotta per il controllo delle piazze di spaccio: il principale business dei clan. Da una parte i De Micco-De Martino, spalleggiati dai Mazzarella, dall’altra i De Luca Bossa-Minichini. In un equilibrio precario, si alternano ad ogni maxi blitz delle forze dell’ordine. Ed ora è il momento dei Bodo, anche se negli ultimi giorni qualcosa è cambiato. Ecco, c’è un quadro in continua evoluzione e chi gestisce le grandi piazze di spaccio in maniera autonoma vuole vederci chiaro. Un solo clan può essere il punto di riferimento nel quartiere di Ponticelli. Per tanti motivi. Non solo per la quota mensile, o settimanale. Ma poi c’è la gestione delle partite di droga: dove acquistarle, da chi e a quale prezzo.
Nell’ultimo periodo sono saltati alcuni meccanismi ed equilibri. Questo ha generato una tensione crescente tra i narcos indipendenti e i boss. I ras tentano di mantenere lo ‘status quo’. E usano tutte le armi, che hanno. Anche la diplomazia.
Il rischio è che la situazione possa degenerare da un momento all’altro. Lo temono gli inquirenti e le forze dell’ordine, che hanno elevato al massimo il livello di allerta.
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Napoli. Rivolta degli spacciatori a Ponticelli
L’arma sul tetto di un palazzo: da qui i killer potevano sparare verso la strada