ROMA – “Personalismi inutili che prevalgono e strategie politiche ininfluenti che rendono vano il lavoro di tutti. Il centrodestra mi sembra la Ferrari di questi tempi, una macchina molto competitiva che viene penalizzata da tattiche di box scellerate, che alla fine la fanno perdere”. Lo ha detto l’ex candidato sindaco di Torino, Paolo Damilano, in un’intervista a ‘La Repubblica’.
Damilano, che ha lasciato il centrodestra, ha così commentato le recenti difficoltà della coalizione: “C’erano tutti i presupposti perché le cose potessero andare come si vede adesso dopo questa tornata amministrativa. Dai partiti che mi hanno sostenuto sono arrivati messaggi contraddittori, tentazioni No Vax, posizioni inconciliabili come quelle di Fratelli d’Italia sull’aborto, temi sui quali i tre partiti si aggrovigliavano. Io ho cercato di mediare, ma era evidente che mancava una strategia”.
Elogi, invece, per il Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti: “Un politico di grandissime capacità” e per il premier Mario Draghi: “Un vanto italiano”. Sul proprio progetto politico, Damilano ha spiegato: “Io penso a una forza moderata centrista che sappia aggregare le forze civiche”. “Non so dire adesso dove ci porterà questo progetto, ma so che ha raccolto moltissimo consenso”, ha concluso l’imprenditore piemontese.