MADRID – Ci sono anche Svezia e Finlandia nella Nato. La decisione definitiva verrà presa nella giornata di oggi nel rispetto dell’intesa raggiunta ieri con la Turchia, che ha ritirato il veto nei confronti dei due Paesi. “Si tratta di un accordo positivo per la Finlandia, la Svezia, la Turchia e per tutti noi”: questo il saluto di benvenuto dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg.
Pericolo Russia
E sempre secondo Stoltenberg ad oggi “la Russia pone una minaccia diretta alla sicurezza della Nato”, mentre il presidente americano, Joe Biden, ha assicurato all’apertura del summit che gli Usa “rafforzeranno la loro presenza militare in Europa, incluse capacità difensive aeree aggiuntive in Germania e Italia”.
L’attacco della Cina
Partono accuse da Pechino nei confronti del G7 “di aver usato ancora una volta il comunicato del vertice per promuovere la narrativa della ‘democrazia contro l’autoritarismo’ e per interferire gravemente nei suoi affari interni, attaccando e diffamando la Cina e incitando a sentimenti conflittuali”. Una situazione, secondo il ministro degli Esteri Zhao Lijian, che “dimostra che il G7 non ha intenzione di condurre il dialogo e la cooperazione sulla base dell’uguaglianza e del rispetto, ma invece aderisce alla mentalità della Guerra Fredda, al pregiudizio ideologico e si impegna in politiche sugli interessi dei piccoli circoli”.
Il veto ritirato
La Turchia ha dunque ritirato il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, grazie anche all’intervento di mediazione messo in atto dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. E’ così giunta la firma dei tre Paesi di un’intesa sulle richieste turche: “Abbiamo avuto quello che chiedevamo – ha spiegato la presidenza turca – piena cooperazione contro i curdi del PKK e i loro alleati”. Per Stoltenberg “con l’ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza saremo tutti più sicuri”. E proprio in queste ore l’inquilino della Casa Bianca, Joe Biden è giunto a Madrid anche per informare “l’impegno militare Usa nel vecchio mondo, in particolare nei Paesi Baltici, nei Balcani e in generale sul fianco orientale dell’Alleanza”.