TORINO – Lo ius scholae non c’entra niente col governo, riconoscere dei diritti a bambini che vivono e studiano in Italia non può coinvolgere l’esecutivo e chi dovesse “mischiare le due cose se ne assumerebbe la responsabilità”. Così Graziano Delrio, Pd, ex capogruppo ed ex ministro, in un’intervista a La Stampa respinge le accuse della destra. “Credo che il Paese – sottolinea – sarebbe più tranquillo e affronterebbe meglio i momenti difficili che ci aspettano – dalla guerra alla pandemia – se il centrodestra si mostrasse più moderno. Persino la destra più conservatrice americana è sempre stata favorevole al mantenimento addirittura dello ius soli: chi nasce in America è americano, che è una misura molto più radicale. Di cosa hanno paura Salvini e la Meloni? Che diventino cittadini italiani bambini che sono nati in Italia e spesso parlano solo italiano? Io da sindaco ho incontrato tantissimi di questi bambini, che spesso erano i più bravi nelle classi”. ‘Tra un anno ci sono le elezioni, non temete di perdere voti? La destra dice che così mettete a rischio l’identità degli italiani, un tema che ha una certa presa ultimamente’.
“Le cose giuste – risponde Delrio – vanno fatte senza pensare troppo a certe conseguenze. Quando si è deciso di fare la Repubblica qualcuno poteva pensare che si potevano perdere i voti dei monarchici. Peraltro la gran parte degli italiani, compresi gli elettori del centrodestra, sono favorevoli, come dimostrano gli ultimi sondaggi. Chi è convinto della propria identità non si fa spaventare da dei bambini. Io sono orgogliosamente reggiano, italiano, europeo. Appartenere a una comunità, alla sua storia, al suo sistema di valori, sentire propri questi valori non significa chiusura verso gli altri. E vorrei sottolineare che un bambino che si sente parte di una comunità, che viene riconosciuto come cittadino, sarà più propenso anche a rispettare i doveri. Perché un patto di cittadinanza prevede diritti, ma anche doveri, ricordiamolo”.
(LaPresse)