TORINO – L’acqua ormai è l’oro bianco, sottoposta a continui furti causa la siccità. Specie in Piemonte dove sono stati colti in fragranza di reato alcuni imprenditori che sottraevano acqua al Po già in grande sofferenza
I furti
Solo la scorsa settimana, infatti, in provincia di Novara è stato scoperto l’ennesimo furto d’acqua che veniva utilizzata da un idrante. Perquisite dai Nipaaff, il nucleo investigativo di polizia ambientale agralimentare e forestale alcune aziende che si occupano dello smaltimento rifiuti. I titolari sono stati indagati per furto aggravato. I carabinieri forestali del gruppo di Torino presso San Raffaele Cimena hanno colto con le mani nel sacco un’azienda agricola che pescava acqua dal Po. L’acqua veniva convogliata in un canale con una motopmpa azionata da un trattore.
I calcoli
Gli inquirenti dei carabinieri forestali, hanno calcolato che “in 15 giorni, più o meno il tempo di utilizzo del canale finora, sono stati prelevati 72mila metri cubi, che avrebbe aggravato la già difficile crisi idrica del fiume”. Ora sulla testa dei titolari dell’azienda pende una multa di 30mila euro. Perquisizioni sono state effettuate anche in varie zone di Torino, Novara, Vercelli e Monza Brianza.
I filmati
Dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza sono stati scoperti ben 16 prelievi. Tutte queste aziende utilizzavano l’idrante dopo averlo collegato alla cisterna tramite una manichetta per un prelievo totale di almeno 86.400 litri di acqua. Stesso discorso a Trofarello, nel Torinese, e a Cerano.