Summit armato in un’officina: quattro condanne

Summit armato, quattro condanne
Summit armato, quattro condanne

NAPOLI (tommangr) – Summit armato in un’officina tra Pianura e Soccavo: quattro condanne, ma non si è trattato di un fatto di camorra. È quanto ha stabilito il gip del tribunale di Napoli Fabio Lombardo nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di detenzione di armi e ricettazione. Al termine del processo celebrato con il rito abbreviato Umberto Loffredo rimedia 4 anni e 2 mesi, mentre Francesco Scognamillo, Michele Sepe e Gennaro Catone prendono 4 anni a testa. Sono di Pianura, Soccavo e Miano. Nella sentenza il magistrato ha escluso l’aggravante mafiosa. Si tratta di pene decisamente inferiori rispetto alle richieste della Dda partenopea che si era espressa per condanne tra i 9 e 10 anni di reclusione ciascuno. Accolte, nello specifico, le argomentazioni giuridiche contenute nella linea portata avanti dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Luigi Ferro, Domenico Dello Iacono, Nicola Pomponio e Vincenzo Strazzullo. Il quartetto venne arrestato a gennaio all’interno di un’officina di via Montagna Spaccata a conclusione di un blitz messo a segno dagli agenti del commissariato di Pianura. In quella circostanza furono rinvenute due pistole semiautomatiche calibro 7,65 un’altra calibro 9, un coltello a serramanico con una lama da 12 centimetri e 40 munizioni di varo calibro.

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