Caserta. Inferno di fuoco a San Clemente

Fiamme vicino alle abitazioni, i residenti: “Fuggiti in strada per il fumo”

CASERTA – Le fiamme si avvicinano pericolosamente alle abitazioni, invase dal fumo acre che si alza a causa del vento, mentre i residenti scendono in strada ad osservare l’inferno di fuoco che avanza: momenti di tensione nella mattinata di ieri nella frazione di San Clemente dove, verso mezzogiorno, un violento incendio è scoppiato nelle vicinanze di via Dietro Corte.
Una densa nube di fumo grigio si è alzata da uno dei terreni che si trovano all’incrocio tra la strada e via Aldo Capitini. Il vento che si è alzato in mattinata, se anche ha fatto la felicità di molti abitanti del capoluogo, si è rivelato pericoloso per i residenti delle palazzine. Non pochi, infatti, hanno deciso di scendere in strada, non soltanto per verificare con i propri occhi cosa stesse accadendo a un passo dalle loro case, bensì anche come misura di sicurezza. La brezza estiva ha infatti spinto le esalazioni all’interno delle case, rendendole invivibili. Soffocati dalla nube le famiglie si sono riversate in strada. I ragazzi hanno utilizzato le magliette che indossavano, cercando di proteggere il volto e dalla cenere ed evitando di respirare il fumo. “Abbiamo dovuto abbandonare le case e scendere in strada – dichiarano alcuni dei residenti – l’aria era diventata irrespirabile a causa del fumo che il vento ha portato dentro”. Sul posto i vigili del fuoco di Caserta, che hanno dovuto attraversare le strette strade della frazione per raggiungere l’origine del rogo. Un dedalo di strade strette, interrotte dal passaggio a livello (inevitabilmente chiuso), prima di arrivare in via Dietro Corte. La stagione degli incendi non da tregua alla frazione di San Clemente. Appena una settimana prima l’incendio scoppiato sulla cima di monte San Michele ha raggiunto l’area dove si trova il campo di softball, bruciando vegetazione e rifiuti, ricoprendo tutto con una densa nube di fumo nero. I roghi continuano a scoppiare senza sosta, le fiamme non cessano di divorare il territorio, devastando l’ambiente naturale, creando danni per decine di migliaia di euro e mettendo in pericolo la salute e l’incolumità dei cittadini.

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