MARCIANISE – Due donne violentate, la denuncia di una che dà all’altra il coraggio di raccontare alle autorità dell’incubo vissuto, un uomo di 27 anni finito in manette. Il blitz dei carabinieri della stazione di Marcianise, agli ordini del maresciallo Michele Conte, ha messo un punto all’orrore che ha invaso una corte condominiale di Puzzaniello. G.S., un 27enne originario di Portico ma residente a Marcianise, è stato arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni aggravate e minacce. Accuse pesantissime. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il ragazzo, che vive con i genitori, a carico ha un precedente per rapina e non è legato alla criminalità organizzata, ha attirato le sue vittime, due vicine di casa, con uno stratagemma. Diceva di avere bisogno di aiuto con la madre che si sentiva poco bene.
Le donne non si sono tirate indietro e sono entrate in casa. Lì, però, per loro è cominciato un vero e proprio incubo. Sono state aggredite, spogliate, palpeggiate. La terribile dinamica di una violenza sessuale avvenuta a pochi passi dalla propria abitazione, dalla propria famiglia, dal proprio rifugio sicuro. L’ultimo episodio è avvenuto pochi giorni fa, al tramonto del mese di luglio. E la vittima non ha esitato a denunciare. Ha raccontato ai carabinieri di Marcianise ogni dettaglio dell’assalto sessuale subito, facendo scattare immediatamente le indagini. La sua segnalazione ha dato il coraggio anche all’altra vicina di casa, entrambe le donne sono adulte, sposate e con figli, di rivelare ai militari che un mese prima aveva subito la stessa attenzione morbosa del vicino e che era stata a sua volta vittima di violenza sessuale.
Due denunce concordanti, agghiaccianti. I militari si sono messi immediatamente sulle tracce del 27enne, che si era però reso irreperibile. Le indagini non si sono fermate, anche per approfondire ogni dettaglio di ciò che è avvenuto nella corte di Puzzaniello, e nella giornata di ieri G.S. è stato individuato e arrestato. Dopo le formalità di rito è stato condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, da dove aspetterà l’udienza di convalida del fermo e sarà chiamato a fornire, se vorrà, la sua versione dei fatti. Per le vittime, che hanno avuto il coraggio di denunciare, la possibilità di avere giustizia, di superare il dramma vissuto, di ricominciare.
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