MILANO – “Nella narrazione di comodo si racconta di un centrodestra unito e di un centrosinistra diviso. Ma non è così. Per lavorare insieme servono rispetto delle idee, coerenza, capacità di mediazione, e l’intesa con Azione e +Europa va in questa direzione. Anche con le altre forze del campo democratico e progressista ci stiamo impegnando convintamente per lo stesso risultato. Mai come in questo momento è necessaria un’assunzione di responsabilità all’altezza delle sfide. E Letta ha fatto e sta facendo un gran lavoro per questo obiettivo”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Lorenzo Guerini, ministro della Difesa.
“Siamo in campo per ribaltare i cosiddetti pronostici. Il nostro partito è un baluardo contro populismi e sovranismi, che abbiamo visto quanto possano essere pericolosi. Presenteremo un programma per rendere l’Italia un Paese più giusto e più credibile. Noi ci vogliamo occupare del futuro dell’Italia, e non perdere tempo a discutere su aspiranti futuri premier e ministri, come sta facendo il centrodestra, dimostrando tra l’altro di non essere d’accordo nemmeno su quello”, afferma.
In merto alla richiesta di Carlo Calenda, leader di azione, di inserire nel documento congiunto il sostegno all’Ucraina, Guerini risponde: “Siamo al fianco dell’Ucraina senza se e senza ma. Il nostro obiettivo è la pace. Ma la pace non è sinonimo di resa. Abbiamo il dovere di sostenere un Paese e un popolo che si difendono da un’aggressione ingiustificata e sanguinosa. E questa posizione è stata sempre e fin dall’inizio quella del Partito democratico”.
Per Matteo Renzi, leader di Italia viva, “la porta è aperta, ma serve anche la volontà di entrare. Non spetta a me però giudicare le scelte degli altri. Auspico solo che alcune asprezze dei toni, che pure ci stanno in campagna elettorale, non facciano dimenticare che il vero avversario è il centrodestra”.
A Giuseppe Conte, presidente del Movimeto 5 Stelle che paragona il Pd a un ufficio di collocamento risponde: “La scelta del Movimento Cinque Stelle di aver contribuito a far cadere il governo Draghi, insieme a Lega e Forza Italia, mi è ancora del tutto incomprensibile. Questi sono i fatti che per la loro gravità hanno precluso ogni possibile percorso comune. Le responsabilità sono chiare”. E l’esame di coscienza “va chiesto a chi ha improvvisamente determinato la fine della legislatura in un momento particolarmente delicato, nel pieno di una guerra a pochi chilometri da noi, con tutte le conseguenze, anche economiche, con cui ci stiamo confrontando”.
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