MILANO – “Una sciagura” l’accordo tra Azione e Pd, in chiave elettorale, per Nichi Vendola, ex leader di Sel, intervistato da La Stampa.
“Per il Pd si tratta di di una attrazione fatale, più che alleanza appare come una resa – dice – non è la sinistra che stringe un patto al centro, ma è la sinistra che si suicida al centro, smarrisce il sentimento della propria autonomia, e si consegna a una agenda nata come compromesso anche con la destra di Salvini. L’agenda Draghi è solo il simbolo della sottomissione al partito della borghesia”.
“Sinistra italiana e Verdi, nonostante la loro forza modesta, indicano una strada che è il contrario della capitolazione, il contrario delle ricette caritatevoli per combattere la povertà o del green washing per affrontare la crisi climatica. Quando Calenda evoca il nucleare dimostra di essere ostaggio di una vecchia nostalgia industrialista, quando difende l’autonomia differenziata si schiera con i nemici del Sud”, afferma.
Fratoianni e Bonelli farebbero meglio a cercare un’intesa con i Cinquestelle? “In qualunque caso, si tratterà di capire come saranno capaci di segnare un passaggio politico cosi stretto e difficile. L’alleanza credo che dipenderà dalle condizioni che si determineranno. Ma dicendo a noi stessi tutta la verità sugli attori in campo. Conte non è la sinistra: non è Melenchon. Governa sotto l’ipoteca di Grillo una formazione in frantumi, difende giustamente il reddito di cittadinanza di cittadinanza, ma non esita a riesumare il ciarpame ideologico della demagogia delle origini. Qualunque scelta si compie, spero che sia il frutto di uno sguardo non risiretto al momemto del voto. Serve uno sguardo lungo”.
(LaPresse)