ROMA – “La destra vuole una concentrazione di poteri e un equilibrio diverso rispetto alla tradizione delle democrazie europee. Non ci troviamo di fronte a nostalgici di regimi del passato, ma ad ammiratori di regimi del presente. Mi riferisco a forme di democratura con le quali non casualmente hanno flirtato gli esponenti della destra italiana”. Andrea Orlando, in un’intervista al Corriere legge nelle parole di Berlusconi la tentazione di imprimere alle istituzioni una piegatura tipica delle ‘democrature’, termine che fonde insieme democrazia e dittatura. “Oggettivamente suona come un attacco irresponsabile al Colle — attacca il ministro del Lavoro — Mattarella resta l’unico punto di riferimento di tutti gli italiani in una fase di grave incertezza. La dichiarazione di Berlusconi è anche la spia di un disegno”
Il ministro del Lavoro si dice dispiaciuto dalla rottura con M5S. “Con i 5 Stelle governiamo in comuni e regioni, a partire dal Lazio. L’avversario resta la destra e il dialogo non si romperà, ma non ci sono le condizioni per un’alleanza politica. Scelte diverse sulla questione cruciale del governo hanno reso difficile dare credibilità all’alleanza e lo dice uno che si è speso fino all’ultimo perché non fosse reciso quel filo. Oggi è davvero complicato rimettere insieme i cocci”.
Per quanto riguarda il terzo polo Orlando dice: “da Calenda e Renzi vedo fuoco diretto contro Letta” mentre per quanto riguarda il congresso “farlo ora sarebbe una scelta incredibile”.
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