M5S, primarie ‘pezzotte’. Garantiti soltanto i big

Parlamentarie non rispettate, Santillo unico capolista ad averle vinte

CASERTA (Francesco Foco) – Un ‘pezzotto’. Le parlamentarie del Movimento 5 Stelle (ovvero le elezioni primarie online per la scelta dei candidati) sono poco più di un bluff. Chi ha preso più voti è finito incredibilmente in posizioni non eleggibili (o addirittura negli elenchi dei supplenti) dietro ai protetti di Giuseppe Conte o ai parlamentari uscenti vicini al leader grillino (o a Roberto Fico). Vediamo un momento, però, la composizione delle liste per il Parlamento.
Iniziamo con la Camera dei deputati. In Campania 1, nel collegio di Napoli città c’è proprio Conte. Alle sue spalle la deputata uscente Gilda Sportiello, fedelissima di Fico. Poi Raffaele Bruno e Claudia Majolo. Nel secondo collegio, quello che abbraccia la provincia di Napoli, il capolista è l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Poi Teresa Manzo, Alessandro Caramiello e Carmen Di Lauro.
In Campania 2, nel collegio di Caserta-Benevento il capolista è l’uscente Agostino Santillo, poi Enrica Alifano, Giuseppe Buompane e Mafalda Broccoli. Nel collegio di Salerno, infine, il capolista è Michele Gubitosa, poi Virginia Villani, Francesco Virtuoso e Alessandra Pretosino.
Al Senato i collegi sono soltanto due. In Campania 1 (quello di Napoli e provincia) la capolista è Mariolina Castellone, capogruppo uscente, poi Luigi Nave, Vincenza Aloisio e Orfeo Mazzarella. In Campania 2, che abbraccia tutte le altre province, ci sono il ministro Stefano Patuanelli capolista, Anna Bilotti, Francesco Castiello e Felicia Gaudiano.
Non si comprendono bene i metodi con cui sono state stilate queste liste elettorali. Facciamo alcuni esempi eclatanti. Teresa Manzo ad esempio è risultata la più votata di tutti per la circoscrizione Campania 1, seguita da Carmen Di Lauro e solo al terzo posto c’è la Sportiello. L’unica con possibilità di elezione è paradossalmente proprio quest’ultima, perché dietro a Conte (che trascinerà più voti) che è candidato anche in altre regioni. La Manzo è seconda dietro Costa, molto difficile che scatti. La Di Lauro è addirittura quarta in lista. La quinta classificata alle parlamentarie, per esempio, in lista non c’è proprio tra le candidature. Mentre il settimo classificato, Caramiello, è presente. Vale alla Camera come al Senato e per tutti i collegi. Insomma, siamo di fronte ad una clamorosa presa in giro. In primis agli aspiranti parlamentari, in seconda battuta ai militanti che hanno espresso (inutilmente) il loro voto online e infine agli elettori che il 25 settembre si recheranno alle urne. Conte, con la possibilità di inserire alcune personalità della società civile scelte da lui e con la possibilità dunque di decretare a priori l’alternanza uomo-donna, ha stilato a suo piacimento tutte le liste. Ed ha garantito innanzitutto deputati e senatori uscenti, poi i suoi fedelissimi. Alla faccia dell’uno vale uno, del partito scalabile, della trasparenza garantita agli iscritti, e partecipazione democratica. Le liste le hanno scritte con lo stesso metodo di tutti gli altri partiti d’Italia, garantendo equilibri e correnti, chiusi in un caminetto tra vertici nazionali e locali. Almeno gli altri, stranamente, ci hanno risparmiato la retorica della finta partecipazione. Tant’è. In ogni caso le liste non sono chiuse. Mancano ancora i collegi uninominali, probabilmente si conosceranno i nomi dei grillini ‘coraggiosi’ in giornata. Tornando alle parlamentarie, bisogna registrare un risultato a tratti clamoroso, proprio quello della Sportiello. Non è solo terza nonostante il grande potere vantato all’interno del Movimento napoletano in questi anni. Ha preso 556 preferenze, una cifra che a Napoli non basta nemmeno a fare i consiglieri comunali. Una delegittimazione addirittura premiata con il numero due dietro l’ex premier. Invece l’ex magistrato Cafiero De Rhao, inizialmente dato tra i possibili capolista nel capoluogo campano, è stato dirottato fuori regione. Guiderà le liste grilline in Calabria.

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