Europei Monaco: oro Crippa nei 10000, ‘finalmente medaglia di valore’

In foto Crippa festeggia dopo aver vinto la medaglia d'oro nei 10.000 metri maschili durante la gara di atletica leggera allo Stadio Olimpico ai Campionati Europei di Monaco, Germania, domenica 21 agosto 2022. Foto AP / Martin Meissner

MONACO (GERMANIA)- Lo sguardo spiritato dopo aver tagliato il traguardo, una rimonta fenomenale sull’ultimo rettilineo, l’esultanza statuaria prendendo spunto da Jacobs (“ho fatto come Marcell per far vedere i muscoli, ma non ci sono”, scherza davanti ai microfoni). Yeman Crippa, di origine etiope e adottato da una coppia milanese all’età di 7 anni, non avrà il fisico d’acciaio del neo campione dei 100 metri, ma compensa in fiato e gambe.

Dopo il bronzo nei 5000 metri arriva l’oro a Monaco sulla doppia distanza, nella ‘sua’ gara, l’appuntamento preparato per tutto l’anno e in cui si presentava con la miglior prestazione europea stagionale (27’16”18). A 32 anni dal trionfo di Salvatore Antibo, l’Italia è di nuovo sul trono dei 10000. Non a caso Yemaneberhan – il nome in amarico significa ‘il braccio destro di Dio’ – ha controllato la corsa da padrone. Inizialmente sempre attorno la quinta-sesta posizion e, poi dando un paio di strappi dal settimo chilometro in avanti per sgranare il gruppo.

Marcando a uomo il francese Jimmy Gressier, alla fine ai piedi del podio. Quando però il norvegese Zerei Kbrom Mezngi a tre giri di pista dalla fine ha fatto il vuoto, il fondista classe 1996 ha capito che doveva muoversi lui in prima persona per andarlo a prendere. E così è stato, con un ultimo 400 fenomenale e una rimonta sul rettilineo finale che ha infiammato il sempre caldissimo Olympiastadion, l’azzurro ha conquistato l’oro sognato per tutta la carriera, di autorità e potenza (27’46”13).

“Sono contento, finalmente posso dire di aver preso una medaglia d’oro come si deve, di valore, a livello assoluto – ha evidenziato l’azzurro cresciuto in un orfanotrofio di Addis Abeba prima di iniziare la sua seconda vita in Italia -. Penso di aver tenuto la gara in controllo, questa prima medaglia a livello assoluto me la dedico. Questa penso sia la mia gara, nei 5000 mi ero comportato bene, mi ero divertito e ho preso il bronzo. Qui me la sono giocata meglio”.

Crippa, primatista italiano nei 3000, 5000 e 10000, vive e si allena a Trento ma non ha potuto partecipare al Mondiale a causa di un versamento al piede destro. Uno stop difficile da digerire ma che gli ha permesso di preparare al meglio l’Europeo. Con il suo successo l’Italia dell’atletica raggiunge quota dieci medaglie, centrando il terzo oro. Se per Yeman infatti è stata una serata indimenticabile, è finita ancora prima di iniziare invece la gara di Elena Vallortigara, l’altro jolly azzurro dell’ultima giornata, reduce del bronzo di Eugene.

Dopo aver superato senza problemi l’asticella a 1.83 e 1.86, la campionessa veneta si è fermata a 1.90. Una controprestazione che non trova spiegazioni rispetto a quella offerta negli Usa, quando sotto il cielo americano l’azzurra era stata in grado di volare a 2 metri. Ma, un po’ come avvenuto per Massimo Stano nella marcia, chi ha portato in alto la bandiera tricolore a Eugene ha faticato a emergere in Baviera. Un ulteriore dato su cui ragionare in casa azzurra in vista del doppio appuntamento ravvicinato del 2024, con l’Europeo di Roma e le successive Olimpiadi di Parigi.(LaPresse)

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