Campania. De Luca, rimpasto da terzo mandato

Assessorati ai consiglieri regionali e giunta politica per garantirsi il tris

Vincenzo De Luca ospite a "Porta a Porta" Foto Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2020 Roma Politica Trasmissione tv "Porta a Porta" Nella foto: Vincenzo De Luca Photo Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2020 Rome (Italy) Politics Tv program "Porta a Porta" In the pic: Vincenzo De Luca
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2020 Roma Politica Trasmissione tv "Porta a Porta" Nella foto: Vincenzo De Luca Photo Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2020 Rome (Italy) PoliticsTv program "Porta a Porta" In the pic: Vincenzo De Luca

NAPOLI – Un rimpasto per garantirsi il terzo mandato? Il governatore Vincenzo De Luca ci sta seriamente pensando. Il progetto è nel cassetto, pronto ad essere rispolverato. Tutto dipenderà, in ogni caso, dall’esito delle elezioni Politiche che modificheranno tutti gli equilibri tra partiti e soprattutto all’interno del Partito democratico.
Il governatore si è legato al dito quel “ce ne occuperemo” pronunciato da Enrico Letta a marzo e relativo proprio alla querelle del terzo mandato. Vada come vada, nel Pd si aprirà un forte scontro nazionale che potrebbe vedere il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini protagonista. E’ della stessa corrente di Piero De Luca, Base riformista, e soprattutto è favorevole al terzo mandato per i governatori. Insomma, un profilo perfetto per lo Sceriffo.
Ma intanto la questione va innanzitutto affrontata qui in Campania. Dove le correnti piddine, esclusa l’area di Andrea Orlando, sono uscite malconce dalla stesura delle liste. Sono loro i primi con cui il governatore parlerà dal 26 dicembre in poi per coronare il suo sogno del tris a Palazzo Santa Lucia. E poi, subito dopo, con quella vasta area centrista che in questi anni si è accasata sotto la sua ala protettiva e un domani, soprattutto se al governo del Paese dovesse finirci il centrodestra, sarebbe disposta a votare una modifica che permetta allo Sceriffo la terza corsa alle Regionali. Infine, i contatti tra il mondo deluchiano e quello degli ex M5S oggi dimaiani, su tutti Valeria Ciarambino, in qualche modo dovrà essere tenuto dentro.
Tutte vicende che ci riportano, dunque, al rimpasto. Oggi De Luca ha quasi esclusivamente assessori senza tessera di partito (ad esclusione di Nicola Caputo di Iv e Armida Filippelli del Pd). Tanti in quel di Palazzo Santa Lucia sostengono che prossimamente darà spazio a profili più politici. Dal capogruppo Pd Mario Casillo al fedelissimo casertano Giovanni Zannini la lista è lunga. Insomma, portare in giunta non solo chi gli garantisce la modifica alla legge elettorale ma anche chi, nei vari collegi e nei vari partiti, può aiutarlo a strutturare le liste della sua vastissima coalizione.
In fondo la non candidatura di Zannini, così come la discesa in campo del vicepresidente Fulvio Bonavitacola per un seggio alla Camera sono segnali inequivocabili che qualcosa si sta muovendo. Incrocerebbe, poi, il favore anche dei tanti consiglieri regionali dem che sono stati snobbati da Letta nella stesura delle liste. Da Massimiliano Manfredi a Bruna Fiola passando per Gennaro Oliviero la lista è lunga. Anche chi invece è in campo storce il naso per le decisioni del Nazareno. Loredana Raia e Lello Topo non sono stati garantiti in posizioni blindate.
In ogni caso fare previsioni prima delle elezioni è impossibile. Così come tutte queste congetture di cui si parla eccome nei palazzi del potere campano rischiano di essere castelli di sabbia.
Però qualcosa si muove a Palazzo Santa Lucia. Qualcosa di grosso, tanto che c’è chi non esclude un impegno diretto del governatore in un eventuale congresso nazionale del Pd. Staremo a vedere.

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