Il Comune deve rispondere alla titolare del lido Gallo di Varcaturo che ha chiesto uno sconto sui canoni per una mareggiata di diversi anni fa. Lo hanno deciso in questi giorni i giudici del tribunale amministrativo regionale, accogliendo con sentenza il ricorso presentato da Margherita Gallo, titolare dello stabilimento balneare, contro l’amministrazione cittadina, nella persona del sindaco Luigi Petrella (nella foto), non costituita in giudizio. La ricorrente ha ottenuto l’annullamento del silenzio serbato dal Comune sulla richiesta formulata a novembre dell’anno scorso per ottenere la riduzione dei canoni demaniali nella misura del 50% in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità, comportanti una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione. L’amministrazione cittadina è stata anche condannata a pagare 1500 euro di spese legali.
La vicenda inizia nel 2010, quando la Gallo, insieme ad altri 65 concessionari aderenti alla Assobalneari Campania, ha chiesto al Comune la riduzione dei canoni. L’amministrazione avrebbe oltretutto confermato il verificarsi degli eventi dannosi, così come accertati dall’Ufficio locale marittimo di Castelvolturno, ma l’Ente non ha mai avviato il procedimento. A novembre 2021 la Gallo è tornata alla carica, con una nuova richiesta, indirizzata anche alla Regione Campania e all’Agenzia del Demanio, ma quest’ultimo ente ha ribattuto che la riduzione compete esclusivamente al Municipio, a causa del passaggio di competenze. Nel frattempo, il Comune non ha provveduto alla conclusione del procedimento e all’emanazione del provvedimento di riduzione. Nella sentenza i giudici ricordano che spettano alle Regioni e agli enti locali le funzioni e le competenze in materia di rilascio di concessioni di beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale, per cui rientra nella competenza dell’amministrazione comunale e non del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’adozione degli atti. Il Comune “non avrebbe potuto trincerarsi dietro la mancata espressione dei pareri di competenza delle altre amministrazioni coinvolte nel procedimento, vale a dire limitarsi a richiamare la mancanza di qualsiasi atto di assenso da parte della Regione Campania e dell’Agenzia del Demanio, ma avrebbe dovuto fare ricorso ai poteri sostitutivi”. Il ricorso è quindi accolto e il Tar ordina al Municipio di concludere con l’adozione di un provvedimento, entro il termine di 60 giorni dalla notifica della sentenza, il procedimento relativo alla domanda di riduzione dei canoni. Nel caso che l’ente non provveda, il commissario ad acta sarà il responsabile della Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali del ministero delle Infrastrutture.
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