CASERTA – Libri usati facili da trovare ma difficilmente rivendibili, un mercato morbido in ‘uscita’ ma duro in ‘entrata’, con un risparmio dimezzato sulla spesa per i nuovi testi scolastici: il caro vita e l’inflazione gettano ombre scure sull’inizio del nuovo anno scolastico costringendo le famiglie a risparmiare, quando possibile, a fronte di una spesa che può arrivare a diverse centinaia di euro per ogni alunno. Una vera e propria mazzata per i nuclei familiari del Casertano. Soprattutto per quelli numerosi. “Con tre figli – commenta Pietro Santangelo – quest’anno saremmo arrivati a spendere quasi mille euro. Provare a risparmiare, acquistando testi usati, è obbligatorio. Torneremo ai tempi dove le famiglie dovranno scegliere quale dei figli potranno permettersi di mandare a scuola. Non c’è alternativa con questa crisi in corso”. Risparmiare non è difficile. I testi usati si trovano, soprattutto nelle librerie specializzate. Un po’ meno in Rete. “Quest’anno non abbiamo comprato online – dichiara infatti Carmine Carusone – Sui siti di acquisti in rete non si trovano facilmente i testi dell’anno precedente. E bisogna anche dire che, rispetto al passato, non ci sono più quegli sconti notevoli. I volumi si trovano, anche usati, e non abbiamo avuto problemi presso le librerie locali”. Decine di clienti ogni ora, centinaia in un giorno di fronte alle rivendite specializzate e nei mercatini del Casertano. Tutti sono alla ricerca dell’usato conveniente. Perché la crisi ha colpito, duramente, gran parte delle famiglie. Il movimento nel mercato dell’usato è perciò notevole. “Siamo riusciti a trovare più dell’80% dei testi che cercavamo – sono le parole di Luigi – Non abbiamo avuto problemi di sorta, soprattutto affidandoci alle librerie specializzate. C’è un movimento non indifferente per i libri usati e i fornitori locali sono la soluzione migliore”. Rispetto agli anni passati, che hanno segnato un vero e proprio boom per gli acquisti, il mercato del libro rallenta la sua corsa in Rete. Il movimento dei testi usati, tuttavia, non sembra averne risentito. Anzi, proprio il caro-vita e l’inflazione sembrano aver spostato l’ago della bilancia. Non sembra affatto strano, a fronte dei recenti aumenti. “Con questa crisi e con l’inflazione – a parlare è Mario Bonafiglia – Non stupisce che in molti preferiscano acquistare volumi usati. C’è un notevole movimento di libri e i rincari hanno avuto un peso sulle scelte delle persone. Per fortuna siamo riusciti a trovare tutti i testi di cui eravamo alla ricerca”. Se però l’acquisto risulta fin troppo semplice il risparmio in senso inverso è tutt’altro che facilmente raggiungibile. “Di oltre 300 euro di libri, acquistati l’anno scorso, siamo riusciti a recuperare poco più di 20 euro – esprime il suo rammarico Davide – E’ difficile persino vendere testi ancora nuovi, mai utilizzati, figuriamoci quelli usati. Parliamo di volumi che sono ancora imballati nel cellophane. E’ facile acquistarli ma difficile rivenderli: si tratta soltanto di un business e a rimetterci sono sempre le famiglie”.
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