ROMA – I sindacati lanciano l’allarme. Secondo Giuseppe D’Aprile della Uil “mancano 200mila insegnanti”, nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi che solo due giorni fa aveva dichiarato: “I ragazzi troveranno i docenti che sono già in cattedra da moltissimo tempo, abbiamo 800 mila insegnanti in Italia per quasi 7 milioni di bambini, ma quest’anno abbiamo fatto tanti concorsi, oltre 50 mila li abbiamo assunti o li stiamo assumendo”. Domani ci comincia con la provincia di Bolzano.
Gli errori
D’aprile ha poi spiegato il fallimento dell’algoritmo in quanto “ha di nuovo funzionato in modo sbagliato, nonostante al ministero lo avessimo fatto presente. La verifica dei titoli viene fatta all’atto dell’assunzione, per cui se i candidati dichiarano titoli e servizi in più rispetto a quelli reali, le graduatorie vengono falsate. Intanto la scuola assume, fa la verifica nella migliore delle ipotesi nei primi 10 giorni di servizio, scopre che il punteggio è sbagliato, licenzia. L’avente diritto con il punteggio esatto, intanto, magari è andato in altra sede e non in quella spettante più vicina a casa. Ed ecco il balletto degli insegnanti e il contenzioso. In precedenza la verifica veniva effettuata a monte, prima della nomina”.
I ritardi
Molte le Regioni in cui si viaggia con notevole ritardo nelle nomine, come nel Lazio, in Umbria e nel Molise causa errori commessi nella compilazione delle graduatorie: “Iniziamo l’anno scolastico con migliaia di precari – ha detto Francesco Sinopoli della Cgil – tante cattedre vuote e tanti posti scoperti tra collaboratori scolastici e personale di segreteria. Bisognava confermare l’organico Covid”. Al Nord, ad esempio, sono molti i settori in cui c’è carenza di docenti: nel sostegno, in lettere e matematica alle medie, in fisica alle superiori. Mentre al Sud la carenza appare preoccupante in regioni come Lazio, Campania e Molise con cattedre scoperte e rischio doppi turni. La segretaria della Cisl, Ivana Barbacci ha spiegato come “dei 94 mila posti destinati al ruolo è stato coperto a mala pena il 50%. Ci saranno quindi circa 50 mila supplenze di durata fino al 31 agosto e almeno 150 mila fino al 30 giugno, che sono un dato ormai storico”.
Il sondaggio
Un sondaggio di Tuttoscuola ha evidenziato come al 1° settembre saranno solo 24.770 i posti coperti dai vincitori di concorso contro i 55.839 previsti. La testata specializzata nel settore scolastico ha inoltre sottolineato come “il 56% delle cattedre che dovevano essere occupate con gli ultimi concorsi rimarranno scoperte. Il ritardo delle procedure concorsuali da un lato e l’alto numero di neo ammessi dall’altro – hanno spiegato gli esperti – comporteranno un numero di supplenti molto superiore al previsto. Il concorso più impegnativo, l’ordinario della secondaria, bandito più di due anni fa, prevedeva 26.871 cattedre da assegnare: al momento ne sono state coperte solo 13.743, il 51%”. Mentre “il concorso speciale per le materie Stem, per far fronte alla cronica carenza di professori nelle materie scientifiche, ha coperto 582 cattedre delle 1.685 messe a bando. Il concorso straordinario bis per la secondaria non ha assegnato 11.227 cattedre. L’unico concorso che ha quasi concluso le procedure è l’ordinario di infanzia e primaria: solo 7.252 posti dei 12.863 previsti dal bando però sono stati coperti”.