TORINO – La zampata di Raspadori mette le ali al Napoli. Spalletti trova nuova protagonisti e uomini copertina al termine di una settimana magica per gli azzurri. Dopo lo scalpo in casa della Lazio e l’inebriante notte di Champions con il poker al Liverpool, i campani si prendono – almeno per una sera – la vetta della classifica superando un ostico Spezia dopo novanta minuti di lotta e sudore, di fatica e poca lucidità. La firma dell’ex punta del Sassuolo, al primo gol con la sua nuova squadra, vale tre punti pesantissimi e serve anche a sbloccare il giovane calciatore emiliano, che fino alla rete non aveva brillato. Il sigillo arrivato sul gong testimonia le difficoltà incontrate dal Napoli al cospetto di uno Spezia organizzato e guardingo, punito proprio quando era a un passo dallo strappare un risultato positivo al ‘Maradona’.
Questo Napoli però ha una rosa lunga e il morale a mille. E non cambia pelle a prescindere dai suoi interpreti. L’assenza di Osimhen, fuori per infortunio, costringe spalletti ad affidarsi con maggiore insistenza al talento e ai guizzi di Kvaratskhelia, che guida l’attacco con Politano e Raspadori ed appare il più ispirato lì davanti. Il numero 77 dei campani impensierisce Dragowski in un paio di occasioni nella prima mezzora, ma predica un po’ troppo nel deserto: i padroni di casa sbattono contro il muro eretto da Gotti e non riescono a trovare spazi per poter far male, Spalletti allora nella ripresa cambia tutto inserendo Zielinski e Lozano per cambiare marcia e ritmo. Proprio il polacco impensierisce Dragowski con un tiro da fuori area, ma alla lunga i liguri – che nel primo tempo tempo si erano resi pericolosi solo con una conclusione dalla distanza di Gyasi – alzano il baricentro approfittando delle fatiche e della scarsa lucidità che limita il Napoli con il passare dei minuti. Kiwior per poco non approfitta di un errore di comunicazione tra Meret e Mario Rui, ma Rrahmani spazza ed evita problemi. L’ingresso di Simeone non cambia la partita, quello di Gaetano invece dà un po’ di brio alla manovra ed alla fine è proprio un ‘liscio’ del centrocampista classe 2000 sul cross di Lozano a trarre in inganno la difesa ligure. Raspadori è appostato e non perdona, ringrazia e si sblocca, lasciandosi andare a una esultanza appassionata sotto la curva. Il Napoli c’è, balza in testa alla Serie A e si presenta nelle migliori condizioni possibili al big match di sabato prossimo contro il Milan. Una sfida dal sapore scudetto.
Di Alberto Zanello