VENEZIA – La 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che ha celebrato anche i 90 anni della kermesse, nata nel 1932, si è chiusa con la vittoria di ‘All the beauty and the bloodsheed’, il premio alla regia per Luca Guadagnino con il suo ‘Bones and all’ e l’omaggio di pubblico, cineasti e giuria a Jafar Panahi, detenuto in Iran, che ha ricevuto il Premio Speciale per il suo ‘No bears’.
Si chiude così un’edizione della Mostra che come sempre ha visto tanti protagonisti del mondo del cinema giungere al Lido da ogni parte del mondo, e che sarà ricordata soprattutto per il passaggio di divi del calibro di Brad Pitt, questa volta in qualità di produttore per il film ‘Blonde’, il biopic su Marilyn Monroe interpretato da una bravissima Ana de Armas, che ha incantato il pubblico veneziano anche al passaggio sul tappeto rosso. Clamore anche per la presenza di Harry Styles, divo adorato dai giovanissimi, che al suo lavoro nella musica ha ormai affiancato la recitazione con ottimi esiti, come dimostra la sua interpretazione in ‘Don’t worry darling’, diretto dalla sua compagna Olivia Wilde. Poi Colin Farrell e Cate Blanchett, entrambi premiati con la Coppa Volpi come migliori attori, Penelope Cruz, Willem Dafoe e tantissimi altri divi che hanno impreziosito la manifestazione. Molto seguito il passaggio al Lido, anche in questo caso fuori concorso, del nuovo film di Paolo Virzì ‘Siccità’, con un cast corale di altissimo livello e il fiore all’occhiello di Monica Bellucci, come sempre la più ammirata e inseguita dai fotografi.
La Mostra è stata contrassegnata da una palpabile voglia di ripartire, dopo il periodo buio della pandemia segnato dalle restrizioni. Un periodo dal quale le sale cinematografiche faticano a uscire, anche per l’abitudine, amplificata dalla costrizione tra le mura domestiche, a guardare i film sulle piattaforme. Ma non è la stessa cosa: è questo il messaggio che parte, forte, dal Lido. Registi, attori, produttori e i tantissimi spettatori, oltre a giornalisti e addetti ai lavori, giunti a Venezia per la manifestazione sono la dimostrazione che, come è stato detto in molte conferenze stampa dagli stessi cineasti, la sala è ancora, e probabilmente sarà sempre, il luogo migliore per vedere un film. Tra gli altri, ha insistito molto su questo punto Virzì. Il regista con il suo ‘Siccità’ parla attraverso una metafora proprio del periodo che abbiamo attraversato negli ultimi due anni. Un film che, ha spiegato il regista, “abbiamo pensato per le grandi sale, per il grande schermo, ed è stato un azzardo pensarlo nel marzo 2020. Ma sento un gran desiderio di voltar pagina, ricominciare, e penso che potremo avere una bella sorpresa, di rivedere le persone al cinema, le sale piene”. Una speranza che parte da Venezia e che ora starà al pubblico alimentare, con la voglia di tornare a riempire le sale, anche per vedere tutti i film presentati al Lido, che arriveranno al grande pubblico nei prossimi giorni o settimane.
dell’inviato Claudio Maddaloni