MILANO – A circa una settimana da quando la controffensiva ucraina ha portato al ritiro delle forze russe dalla regione nordorientale di Kharkiv, Volodymyr Zelensky da una parte e Vladimir Putin dall’altra si sono rivolti nella stessa giornata ciascuno ai propri alleati. Zelensky, reduce da un incidente d’auto non grave, ha ricevuto a Kiev la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in un incontro amichevole giunto nel giorno in cui missili russi continuavano a colpire la sua città natale Kryvyi Rih.
Mentre a Samarcanda si è svolto l’atteso faccia a faccia tra Putin e il presidente cinese Xi Jinping, del quale il leader del Cremlino ha apprezzato quella che ha definito la “posizione equilibrata” sull’Ucraina. La Cina “afferma esplicitamente che capisce le ragioni che hanno costretto la Russia a lanciare un’operazione militare speciale”, aveva detto poco prima un consigliere di Putin.
“È assolutamente vitale e necessario sostenere l’Ucraina con gli equipaggiamenti militari di cui hanno bisogno per difendersi. E hanno provato di saperlo fare se sono ben equipaggiati”, sono state le parole di von Der Leyen a fianco di Zelensky, durante la sua terza visita a Kiev dall’invasione russa del 24 febbraio. Nel giorno in cui l’Europarlamento ha dato il via libera ad altri 5 miliardi di euro di prestiti a Kiev, la numero uno dell’esecutivo comunitario ha portato un messaggio di sostegno da parte dei 27 Stati membri e indossava i colori della bandiera ucraina. E Zelensky ha fatto sapere che sono in corso negoziati contemporaneamente con cinque partner, compresa l’Italia, per la fornitura di sistemi di difesa aerea e missilistica.
Poco prima in Uzbekistan si era svolto il bilaterale fra Putin e Xi Jinping, il primo dall’inizio della guerra in Ucraina, in cui del conflitto i due hanno discusso. “La Russia apprezza molto la posizione equilibrata della Cina sulla crisi ucraina”, ha detto Putin all’omologo, aggiungendo che capisce le preoccupazioni della Cina per la questione ucraina e che chiarirà la posizione di Mosca, ma senza precisare a cosa si riferisse.
Un resoconto diffuso da Pechino non faceva esplicito riferimento all’Ucraina, ma riferiva che Xi ha garantito a Putin “forte sostegno reciproco su temi che riguardano i rispettivi interessi chiave”. Su quali siano questi interessi chiave, nessuna precisazione, ma in genere Pechino indica con “interessi chiave” questioni di sovranità nazionale e le sue rivendicazioni su Taiwan.
Il faccia a faccia Xi-Putin è giunto a margine del summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), gruppo guidato da Cina e Russia e pensato per fare da contraltare alla sfera d’influenza Usa (composto anche da India, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan e Tagikistan e che include come osservatore l’Iran, che a Samarcanda ha chiesto l’adesione come membro).
“I tentativi di creare un mondo unipolare hanno recentemente assunto una forma orribile e sono assolutamente inaccettabili per la vasta maggioranza degli Stati sul pianeta”, ha detto Putin, aggiungendo che “il tandem fra Mosca e Pechino gioca un ruolo chiave per garantire stabilità globale e regionale”. Mentre Xi ha chiarito che Russia e Cina sono pronti a dare l’esempio come “potenze mondiali responsabili e giocare un ruolo guida nel portare un mondo in così rapido cambiamento”.
Intanto sul campo Kiev riferisce che le ruppe russe hanno lasciato molti villaggi e città della regione di Zaporizhzhia. E i missili russi hanno danneggiato una diga nella città natale di Zelensky, Kryvyi Rih, provocando l’allagamento di oltre 100 case, per poi tornare a colpire una seconda volta la stessa città.(LaPresse)