Elezioni, Meloni: “L’Italia deve avere una postura diversa in Europa”

"Le sanzioni alla Russia stanno funzionando, ora è il momento della compattezza"

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: Giorgia Meloni

ROMA – “Come potrebbe cambiare la politica italiana nei confronti dell’Europa se dovessi andare a palazzo Chigi? Io credo che dovrebbe cambiare solo la postura dell’Italia”. Così il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervistata sul sito del Messaggero. “Credo che l’Italia debba avere una postura diversa – ribadisce –, solida, affidabile, leale, ma non stare lì come se siamo meno importanti degli altri. Siamo tutti importanti alla stessa maniera, è un fatto di postura”.  Al Pnrr “serve un tagliando”. “Il primo problema che abbiamo è l’aumento dei costi delle materie prima – sottolinea – e poi il Pnrr è stato scritto prima della guerra in Ucraina quando la situazione era diversa” anche per quanto riguarda l’emergenza energetica. “Tantissime nazioni si stanno confrontando con la Commissione europea e nessuno dice niente”, conclude. “Un po’ mi spaventa questo racconto che abbiamo già vinto perché la democrazia italiana ci ha sempre regalato un sacco di sorprese”. “Se dovessi diventare premier potrebbe esserci un effetto a catena per tutte le donne che aspirano di andare al vertice? Se lo faccio bene, sì”, risponde.

Sulla Russia

“La situazione della Russia non è facilissima. Quello che la comunità internazionale ha messo in campo, a partire dalle sanzioni, sta funzionando”. “Il nervosismo” emerso dalle ultime mosse di Putin, aggiunge però la leader di Fdi, “chiama tutti alla compattezza e alla responsabilità perché una persona in quelle condizioni può aprire scenari di ogni genere. È un momento nel quale bisogna essere molto luci e compatti”. “Penso che quanto detto da Putin tradisca un grande nervosismo, una grande debolezza. Evidentemente le cose non stanno andando come la Russia e Putin si aspettavano”. “I referendum farsa indetti credo vadano condannati, anche perché aprono la strada a scenari che sono oggettivamente preoccupanti”, aggiunge prima di soffermarsi anche sulla mobilitazione parziale annunciata dal presidente russo: “Putin in sostanza dice che il secondo esercito più potente del mondo non ha più uomini da mandare al fronte”.

LaPresse

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